Il fratello confessa: "Ho ucciso Lucrezia"

Il ragazzo ha fatto ritrovare il cadavere della 37enne scomparsa venerdì. Movente ignoto

Il fratello confessa: "Ho ucciso Lucrezia"

Un omicidio. In famiglia. Il fratello che uccide la sorella. Una storia orribile. Eppure è proprio questa la verità dietro un delitto che, fino a ieri, era un giallo. Risolto in poche ore. A Nicolosi, nel catanese, è stato trovato il corpo di Lucrezia Di Prima (nella foto), 37 anni, scomparsa due giorni fa a San Giovanni La Punta (Catania). Ieri è stato il fratello ad autoaccusarsi, indicando ai carabinieri dove si trovava il corpo della sorella.

Sul posto del ritrovamento, nelle zone di campagna del paese etneo, con i militari dell'Arma sono arrivati il medico legale e il magistrato della Procura di Catania per accertate le cause del decesso.

Intanto, si fanno largo le prime ipotesi su modalità e movente dell'omicidio. Il fratello avrebbe agito al culmine di un raptus durante una lite, forse per ragioni di interesse economico. Questa, almeno, una delle possibili piste. Lucrezia Di Mauro, 37 anni, era scomparsa da San Giovanni La Punta due giorni fa. Fuga volontaria o qualcosa ben più terribile? Il cadavere della donna è stato ritrovato dai carabinieri nelle campagne di Nicolosi. La svolta è arrivata dalla confessione del fratello della vittima che ai militari dell'Arma, che lo ha sentito più volte, ha detto che la sorella era morta e l'avrebbe uccisa lui, al momento senza fornire dettagli su dinamica e movente.

Le indagini erano state avviate dai carabinieri dopo la denuncia di scomparsa della donna presentata ieri dai familiari. Gli investigatori hanno trovato il cadavere nel luogo indicato dal fratello con ferite di arma da taglio. Non è certo che il delitto sia stato commesso nello stesso posto. L'arma non è stata trovata. «Purtroppo una tragica notizia ha scritto sui social, Nino Bellia, sindaco di San Giovanni la Punta . Lucrezia è stata ritrovata priva di vita. Sono vicino al dolore immane dei familiari, a nome mio e di tutta la comunità puntese». Il fratello della vittima pare soffrisse di crisi depressive.

I suoi compaesani lo descrivono come un «tipo introverso», ma comunque «incapace di fare del male a qualcuno». Tanto più alla sorella alla quale era legatissimo. Un rapporto di amore che si è trasformato in odio per ragioni ancora sconosciute.

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