Gabanelli: "Reddito di cittadinanza? Un 'assumificio' per pochi"

In un'intervista a Radio 2, l'ex conduttrice di Report ha espresso molti dubbi sull'efficacia del reddito di cittadinanza: "Temo che non servirà a nulla, gli unici a trovare lavoro - forse - saranno i 4 mila assunti dai centri per l'impiego"

Gabanelli: "Reddito di cittadinanza? Un 'assumificio' per pochi"

Il reddito di cittadinanza? "Non ho la più pallida idea di come andrà. Registro solo che il reddito di cittadinanza passerà e deve giustamente passare dai centri per l'impiego. Ma i centri per l'impiego non funzionano. [...] "Chi realmente troverà lavoro, forse, saranno i 4000 che verranno assunti ai centri per l'impiego. E allora è un assumificio?". In un'intervista alla trasmissione "I lunatici", su Radio 2, Milena Gabanelli ha espresso tutte le sue preoccupazioni in vista del decreto attuativo con il quale il reddito di cittadinanza - per cui il governo giallo-verde ha stanziato nell'ultima manovra 7,1 miliardi di euro - diventerà (forse...) realtà.

Per l'ex conduttrice di Report, ad essere rivisto dovrà essere innanzitutto il sistema dei centri per l'impiego. "Quelli che funzionano davvero - racconta la giornalista del Corriere della Sera - sono pochi. Bisogna uniformare le informazioni, dare la possibilità a tutte le regioni e le province di vedere la disponibilità di lavoro che c'è nelle altre regioni e nelle altre province, la possibilità di incrociare i dati, di connettersi al database del Miur, dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps, in modo che colui che accoglie la persona che chiede lavoro sia in grado di sapere chi ha davanti e aiutarlo al meglio". Secondo la Gabanelli, occorre trovare un altro modo per incrociare domanda e offerta.

"Oggi le informazioni le fornisce il richiedente, e molto spesso non lo fa in modo completo. Ad esempio chi si accontenta di un lavoro manuale non dice se ha una laurea. Le aziende non danno le loro richieste ai centri per l'impiego perché questi, se rispondono, lo fanno dopo tanto tempo. In alcuni casi dopo due anni. Bisogna riorganizzare il sistema, sono tanti i punti che vanno sistemati", spiega la giornalista. Che, alla fine, cala il suo carico da 90.

"Per la riforma dei centri per l'impiego saranno assunte delle persone, ma se il sistema è questo, dove oggi di fatto si emettono dei certificati di disoccupazione senza che poi venga monitorato il disoccupato, quelli che troveranno davvero lavoro saranno forse i 4 mila che verranno assunti ai centri per l'impiego. E allora è un assumificio?".

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