La gabbia di Twitter

Musk acquista il social e vuole comandare: "L'uccellino è libero". La Ue: "Volerà con le nostre regole". Licenziati 4 manager, la società lascia la Borsa. Gli auguri di Mosca, Trump esulta

La gabbia di Twitter

New York. Elon Musk ha completato l'operazione di acquisto di Twitter per 44 miliardi di dollari e dopo aver preso il controllo della piattaforma social di cui si definisce il «Chief Twit», ha dato inizio alla nuova era con il messaggio «l'uccellino è stato liberato», con cui sembra fare riferimento al desiderio di ridurre i limiti sui contenuti che possono essere pubblicati.

Non appena terminata l'acquisizione (in cui è coinvolta anche Unipol come unico investitore italiano), il patron di Tesla e SpaceX ha licenziato brutalmente quattro top manager, tra cui il Ceo Parag Agrawal, ma anche il chief financial officer Ned Segal, il responsabile degli affari legali Vijaya Gadde e il consigliere generale Sean Edgett. Almeno uno di loro è stato scortato fuori dal quartier generale di San Francisco, dove l'uomo più ricco del mondo era già sbarcato mercoledì con un grande lavandino dal significato criptico. «Acquisto Twitter perché è importante per il futuro della civilizzazione avere una piazza comune digitale dove un'ampia gamma di idee può essere discussa in modo salutare senza ricorrere alla violenza», ha detto Musk, mettendo in guardia dal pericolo corrente che il social media si divida in «camere di risonanza della destra o della sinistra che generano più odio e dividono il Paese». «Nel cercare senza sosta click, i media tradizionali hanno alimentato gli estremi. È per questo che compro Twitter. Non perché è facile, non perché fa soldi. Lo faccio per cercare di aiutare l'umanità che amo. E lo faccio con umiltà, riconoscendo che, nonostante i migliori forzi, c'è una reale possibilità di fallire nel cercare di centrare gli obiettivi», ha aggiunto.

In realtà, avere una platea mediatica globale che lo renda ancora più potente e influente era ciò che mancava al suo impero. Twitter «non diventerà un inferno aperto a tutti, dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze», ha poi affermato tentando di rassicurare gli inserzionisti. Mentre ai dipendenti - riportano i media Usa - ha promesso che non c'è alcuna intenzione di tagliare la forza lavoro del 75%, come ventilato in precedenza. Non è chiaro come Musk abbia intenzione di realizzare la sua rivoluzione del social media, ma secondo Bloomberg sarebbe intenzionato ad assumere il ruolo di amministratore delegato, almeno temporaneamente. Nel frattempo, Twitter è pronta a dire addio a Wall Street e ha depositato alla Sec i documenti con cui chiede che i suoi titoli siano rimossi dal New York Stock Exchange, in quello che è il primo passo per il delisting voluto dal miliardario (forse già dall'8 novembre).

E presto, sul social potrebbe fare il suo grande ritorno l'ex presidente Usa Donald Trump, bandito l'anno scorso per aver istigato l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. A maggio Musk ha detto che avrebbe revocato il bando, e il tycoon sul suo social Truth ha commentato l'acquisizione dicendosi «molto contento che Twitter sia ora in mani sane e non sia più guidato da lunatici e maniaci della sinistra radicale». «Ora deve lavorare sodo per liberarsi dei bot e degli account falsi. Sarà più piccola, ma migliore», ha continuato. A complimentarsi per l'operazione è stato il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev, che ha augurato a Musk «buona fortuna per superare la dittatura ideologica» e i «pregiudizi politici» sul social network.

Da Bruxelles, invece, il commissario al Mercato Interno dell'Ue Thierry Breton ha avvertito che «in Europa l'uccellino volerà secondo le nostre regole», rispondendo alla frase di Musk «l'uccellino è stato liberato». E il governo tedesco ha annunciato che monitorerà «molto da vicino» lo sviluppo della piattaforma e poi trarrà le sue conclusioni, tra cui anche quelle sulla sua presenza sul social.

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