Gasparri: "Fatto assurdo, ho già chiesto un'ispezione"

"Assurdo che il magistrato non abbia convalidato l'arresto"

Gasparri: "Fatto assurdo, ho già chiesto un'ispezione"

Roma Senatore Maurizio Gasparri, si è detto «sconcertato» dai fatti di Ragusa.

«Trovo assurdo che il magistrato non abbia convalidato l'arresto dell'indiano clandestino che ha tentato di rapire la bambina. A questo punto deve risponderne il ministro della Giustizia Andrea Orlando».

Come?

«Ho appena presentato un'interrogazione urgente al Guardasigilli per chiedere che venga fatta un'ispezione al Tribunale di Ragusa».

Il pm di turno, però, dice che non convalidando il fermo ha applicato la legge. Siccome il reato è stato un «tentativo», la circostanza non consente l'arresto. Possibile?

«Sì, è possibile che il magistrato abbia agito correttamente nel rispetto del caos legislativo. Un'ispezione serve proprio a verificare se ci siano stati degli errori o quanto meno delle sottovalutazioni».

Se così non fosse il problema sarebbe quindi legislativo. Ma sempre problema sarebbe, giusto?

«Certo. La verità è che negli ultimi anni la tendenza è stata quella di depenalizzare, alleggerire le sanzioni, limitare le detenzioni, approvare provvedimenti tipo lo svuotacarceri, invece di migliorare le condizioni delle strutture esistenti o addirittura costruirne di nuove».

Cosa si aspetta che faccia il ministro?

«Spero che risponda a me e agli italiani: sarebbe un bel segnale, un'inversione di tendenza visto che ormai il clima si è deteriorato, specie quando ci sono di mezzo gli immigrati».

Troppo buonismo nei loro confronti?

«Ma certo: c'è una pericolosa minimizzazione del tema immigrazione. Tutta la questione è gestita in maniera rozza e superficiale. Basti pensare che l'abolizione del reato di immigrazione clandestina non avuto seguito con l'approvazione di norme attuative. Ma il vero dramma è un altro».

Ossia?

«Che ogni tanto scoppia una polemica come questa ma poi, dopo qualche giorno, non se ne parla più. C'è un lassismo totale».

Possibile che l'indiano fosse a piede libero?

«Ahimè sì. Non funzionano i controlli e non funzionano i rimpatri. Ma è la mentalità che non va».

Il nostro approccio al problema immigrazione?

«Sì perché il

messaggio prevalente che passa è il seguente: Poveretti, dobbiamo accoglierli tutti, dobbiamo dargli una casa, un lavoro, uno stipendio. Tra un po' la nostra marina si spingerà fino alle coste di casa loro per portarli qui».

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