La cooperazione per contrastare i flussi di immigrazione irregolare è un dossier centrale per il governo, ha certificato il premier Meloni in missione a Tripoli. Nonostante gli sforzi, la metà dei quasi 100mila sbarcati in Italia nel 2022 è partita proprio dalla Libia. E ieri la nave Geo Barents è arrivata nel porto della Spezia con a bordo 237 persone. Tra i parlamentari ad assistere allo sbarco anche Aboubakar Soumahoro, il sindacalista con gli stivali ha certificato il ritorno in prima linea: «Salvare vite umane è un dovere! Le ong impegnate nel salvataggio dei profughi non possono essere criminalizzate». Macchina dell'accoglienza subito in moto, con le rassicurazioni del Viminale sulla redistribuzione. Netto il sindaco Pierluigi Peracchini: «Il ministero dell'Interno è stato molto corretto e molto disponibile con noi. Piantedosi ci ha aiutato a trovare le soluzioni per tutto, considerando che una città come La Spezia ha solo 90mila abitanti». Il primo cittadino ha rimarcato che «un conto è aiutare 69 migranti, come previsto in origine, un altro conto è assistere 237 persone»: «Anziché venire subito a La Spezia, la nave è andata verso Sud a raccogliere altre persone: per questo motivo con la Prefettura e le istituzioni locali siamo riusciti a trovare soluzioni per tutti». Riflettori accesi sul possibile fermo amministrativo per effetto del decreto Piantedosi. «Sulla Geo Barents saranno fatti gli opportuni accertamenti e si vedrà cosa emergerà», la conferma del prefetto Maria Luisa Inversini. Le verifiche dovranno chiarire il rispetto delle norme che prevedono sanzioni da 10 a 50mila euro ma anche lo stop alla nave. Due dei tre interventi sono stati eseguiti dopo l'assegnazione del porto da parte del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo. «In quel momento era a Sud di Malta, ma anziché navigare verso La Spezia raggiungibile in un giorno è andata verso Libia e Tunisia», la precisazione di Peracchini.
Il decreto specifica che la nave, una volta assegnato il porto, ha l'obbligo di raggiungerlo «senza ritardi». Ma sono stati gli stessi attivisti di Msf ad ammettere il cambio di rotta per effettuare un intervento segnalato da Alarm Phone.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.