Germania, un altro raid sessuale Assalto in branco alla discoteca

A dieci giorni dalle violenze di Colonia, spuntano le denunce in un locale a Bielefeld: in 500 hanno cercato di molestare le clienti

Come un rubinetto che perde e che nessuno sa riparare. Lo stillicidio delle denunce per molestie sessuali, aggressioni e borseggi a danni di donne tedesche la notte di Capodanno continua a crescere. Dalle iniziali 90 registrate dalla polizia di Colonia a partire dal 2 gennaio, la cifra è cresciuta fino a 516 con notizie di reato anche da Amburgo, Francoforte e Stoccarda. Le informazioni circolano con lentezza e domenica alla lista delle città teatro di molestie si è aggiunta Bielefeld, nel Nord Reno-Westfalia: «Solo con la forza siamo riusciti ad aiutare le donne a liberarsi». Lo scrive il locale Westfalen-Blatt, citando uno dei buttafuori dell'Elephant club, una discoteca nel quartiere della stazione centrale. Davanti a lui a Capodanno c'erano almeno 500 uomini e alcuni di loro sono riusciti a entrare nel club «toccando le donne nelle parti intime». Anche la polizia cittadina, prosegue il giornale, ha confermato gli incidenti, registrando numerose denunce per tentata violenza sessuale. In particolare, si legge ancora, quella notte «la polizia ha dato più volte aiuto per tutelare i diritti della proprietà privata della discoteca registrando un imprevisto livello di aggressività dei partecipanti ai disordini». Come a Colonia, dunque, anche a Bielefeld la polizia si sarebbe trovata davanti a un branco di maschi probabilmente alterati dall'alcol e armati delle peggiori intenzioni. A differenza di quanto riportato nelle altre città, non è dato sapere se gli aggressori dell'Elephant Club fossero stranieri o tedeschi. Più importante è che si è trattato dell'ennesimo caso di molestie di gruppo a donne indifese occorso in Germania nel corso di una sola notte.«Nessuno mi venga a raccontare che non si è trattato di un piano coordinato e preparato in anticipo». Prima ancora che i fatti di Bielefeld diventassero di pubblico dominio, il ministro federale della Giustizia, il socialdemocratico Heiko Maas, condivideva il proprio pensiero con la Bild am Sonntag. «Quando un branco del genere si riunisce per commettere dei crimini, deve trattarsi di un'azione organizzata in qualche modo». Il ministro sospetta «che sia stata scelta una data precisa per trovare più facilmente affollamenti di persone». Un piano criminale che, secondo Maas, «assume tutta una nuova dimensione». La Bild supporta i sospetti del ministro citando rapporti di polizia in cui si legge di un passaparola digitale, con l'invito a recarsi davanti alla cattedrale di Colonia, fra i tanti nordafricani accusati dei crimini della notte di Capodanno. Mentre la Große Koalition sta mettendo a punto norme urgenti più severe per facilitare l'espulsione di asilanti e richiedenti-asilo che si siano macchiati di crimini, il Guardasigilli si guarda bene dal puntare il dito contro tutti i profughi affluiti in questi mesi in Germania: «Sospettare di una persona in base alla sua origine etnica mi sembra avventato».

Domenica in serata la polizia federale (Bka) catalogava i crimini di Capodanno alla voce «taharrish g'amia», assalti sessuali condotti in Nord Africa contro le donne in occasioni di eventi affollati. Due parole in arabo che si possono tradurre come «bolgia totale».

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