La tregua Salvini-Giorgetti ricompatta la Lega. A Varese, città d'origine di Giorgetti, 200 sindaci del Carroccio si ritrovano per celebrare gli Stati generali del partito in Lombardia. L'evento arriva dopo settimane di fibrillazioni all'interno della Lega per le due linee: quella di governo di Giorgetti e quella di piazza del segretario Salvini. Ma da Varese ne esce un Carroccio più unito. E soprattutto vengono allontanate le ipotesi di una scissione. Giorgetti e Salvini (in collegamento video) lanciano un messaggio: «Nessuno ci dividerà». «Ci vengono addosso in tutti i modi, ci vogliono dividere, il copione è sempre lo stesso, ma se ci chiamiamo Lega, è perché, in qualche modo, ci rifacciamo alla Lega lumbard che univa le comunità per l'ansia e l'urgenza di libertà», avverte il ministro dello Sviluppo economico. Sulla stessa lunghezza d'onda il leader Salvini: «Ogni tanto, quando leggo i giornali, mi sembra di vivere su Marte. È 30 anni che provano a inzigare e a farci litigare, ma la mia risposta sono un sorriso e due comizi in più. Più ci attaccano e inventano, più ci danno forza, energia e compattezza». «Non esiste una Lega di Giorgetti», precisa il titolare del Mise. Anzi: «Ho fatto tante cose, ho fatto un po' di tutto, posso anche andare in pensione, come giustamente mi consiglia qualcuno, ma i miei ricordi più belli sono di quando ho fatto il sindaco». Sui cambi di casacca il numero due del Carroccio spiega: «Questa è la Lega poi c'è chi va, chi viene e soprattutto chi sta. Quindi avanti, senza paura. Gli Stati generali della Lega in Lombardia sono un "momento di confronto, di esperienze dei tanti amministratori sindaci che abbiamo in Lombardia e che sono una forza del Movimento. Ogni comune è un simbolo, ogni comune che esprime un radicamento, una comunità». Giorgetti però vede un pericolo all'orizzonte in vista del voto per le comunali: l'astensionismo. «Tendenzialmente noto che l'astensionismo penalizza più il centrodestra che il centrosinistra. È un fatto storico, consolidato» sottolinea Giorgetti. Il timore che il voto nelle grandi città, Milano, Torino, Roma, Napoli, Bologna, penalizzi la coalizione di centrodestra. Ai nastri di partenza il centrodestra parte favorito. Ma al ballottaggio la musica potrebbe cambiare. All'interno del Carroccio continua a tenere banco l'addio Luca Morisi, il capo della struttura social di Matteo Salvini.
Al suo posto al fianco del segretario della Lega dovrebbe arrivare Eugenia Russo. Mentre nelle ultime ore rimbalza l'ipotesi che Morisi vada a lavorare nello staff di Giorgetti. Dove ritroverebbe Iva Garibaldi, ex portavoce di Salvini ai tempi del Conte uno.
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