Giorgia Meloni lancia la sfida dei conservatori: "Ci faremo trovare pronti per il governo"

Alla conferenza programmatica di Milano la leader di Fdi traccia la strada nella sua relazione per un governo dei conservatori in un lungo e denso discorso che tocca tutti i principali temi

Giorgia Meloni lancia la sfida dei conservatori: "Ci faremo trovare pronti per il governo"

Libertà, indipendenza, crescita sono le parole d’ordine che scandiscono il discorso introduttivo di Giorgia Meloni alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano a cui si aggiungono concetti come serietà, competenza, sincerità.

La leader di Fdi traccia la strada nella sua relazione per un governo dei conservatori in un lungo e denso intervento che tocca tutti i principali temi: dalla politica interna a quella estera, dalla guerra in Ucraina all’energia, dall’ambiente al covid. “Ci troviamo nel bel mezzo di una tempesta e vogliamo essere i primi a indicare la rotta” scandisce Giorgia Meloni che enfatizza la crescita di una classe dirigente per il suo partito composta non solo da figure interne ma anche da personalità esterne: “Ci faremo trovare pronti con le persone giuste al posto giusto. Persone capaci, competenti e sincere. Invitando in questa conferenza autorevoli personalità che non vengono dalla storia di Fdi ma che siamo pronti a coinvolgere per dare una proposta la più seria possibile”.

Da qui la necessità di una visione politica poiché oggi “non te la cavi con slogan e parole ad effetto”, per questo occorre che l’Italia liberi la propri energia per invertire il declino. Oggi serve un “nuovo Risorgimento italiano” scandisce Meloni e, se “la globalizzazione senza regole ha fallito rendendoci tutti più deboli, la famiglia rimane il perno, l’energia che tutto genera”. La famiglia, aggiunge, è "la prima pietra della nostra società e garanzia della nostra stessa esistenza".

Meloni cita a più riprese l’autore francese Gustave Thibon per cui è “necessario un ritorno al reale” dopo che “le élite globaliste hanno imposto i loro deliri ideologici, pretendere di cancellare identità, tradizioni era una follia, oggi si alza sempre più forte il vento della libertà e dell’identità”.

Il tema della libertà torna a più riprese in merito alla guerra in Ucraina in cui il posizionamento di FdI è privo di ambiguità fino alla Cina per cui “alcuni hanno pensato che a un virus cinese si dovesse rispondere con un modello cinese”. Cardine della politica estera italiana deve essere l’interesse nazionale senza lesinare critiche all’Unione europea: “Le istituzioni italiane, così come quelle europee, sono affitte da una serie di problemi. Questa Unione Europea ha mortificato il ruolo e la storia dell’Europa. L’Europa non ha una politica estera, l’Europa ha deciso di farsi difendere dagli Stati Uniti”. Da qui la sottolineatura della differenza tra un “business spacciato per accoglienza” e i rifugiati che arrivano dall’Ucraina e la necessità di un’Europa confederata.

C’è poi spazio per i temi economici a partire dalla critica alla transizione ecologica che favorisce la Cina nel settore dell’automotive (“oggi dipendiamo dall’Asia in numerosi settori, così siamo esposti a scelte di altri governi”) passando per l'aiuto ai ceti più deboli fino alla necessità di un fisco equo diminuendo la pressione fiscale.

Infine Giorgia Meloni torna su alcuni punti cardine che da sempre hanno caratterizzato il suo pensiero politico come il presidenzialismo e il contrasto all’utero in affitto con un faro che guida la sua azione: la coerenza.

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