Il governo finisce a carte bollate. Ira Centinaio: "Querelo i grillini"

Lo scontro Lega-M5S si allarga dall'eolico al biogas. "Fonti" grilline puntano il dito contro Centinaio. Il ministro: "Pronto a querelare"

Il governo finisce a carte bollate. Ira Centinaio: "Querelo i grillini"

Gian Marco Centinaio non ci sta. E così la lite tra Lega e M5S ora rischia di finire a carte bollate. Mentre il Movimento chiede a gran voce le dimissioni di Armando Siri, indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sul mini-eolico, il fronte si allarga anche ad altri esponenti del Carroccio. A mettere nel mirino Centinaio sono "fonti M5S" che hanno lavorato al contratto di governo e che lo accusano di aver fatto pressioni, assieme proprio a Siri, per trovare spazio al biometano nel contratto di governo. "Sono allibito", reagisce il diretto interessato che si dice pronto a "querelare gli ignoti 5 Stelle".

Che in queste ore non corra buon sangue tra i due alleati di governo non è certo una novità. Oggi in Cdm è previsto l'approdo del decreto Crescita con l'incognita "Salva Roma". La Lega non vuole firmare la norma che prevede la chiusura dal 2021 della gestione commissariale del maxi debito pregresso da 12 miliardi della Capitale. Il M5S preme per la sua approvazione. Sullo sfondo resta il caso Siri: i grillini chiedono un passo indietro del sottosegretario leghista, evocando addiruttura la crisi di governo in caso contrario. Salvini non fa passi indietro e difende il suo consigliere economico: "È innocente fino a terzo grado di giudizio", ripete da giorni. Sul blog delle Stelle, però, il Movimento getta benzina sul fuoco con 4 domande ai colleghi di esecutivo: il M5S vuole sapere quali sono i rapporti "tra Siri, la Lega e Paolo Arata (considerato dai pm il collegamento tra il sottosegretario e Vito Nicastri, interessato agli incentivi per l'eolico); e soprattutto per quale motivo il "figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica".

Ma non solo. Dopo aver sparato a pallettoni (politici, s'intende) contro Siri e Giorgetti, "fonti M5S" si sono scagliate anche contro Centinaio. Al centro della disputa il biometano, questione finita nel contratto di governo. Secondo la Dia di Trapani, come riporta Repubblica, sarebbe stato sempre Arata a condizionare l'accordo tra Lega e M5S. "Il punto sul biometano è stato voluto dalla Lega nel contratto", hanno rivelato all'Adnkronos. "Lo ricordiamo perfettamente, erano Siri e Centinaio a proporlo con insistenza. Noi accettammo - proseguono le stesse fonti - perché in piccoli impianti e ben canalizzati può andare, ma non sappiamo quali fossero i loro reali fini".

Centinaio però reagisce d'impeto e si prepara a adire le vie legali. "Sono allibito da quel che leggo, mi aspetto che i colleghi 5 Stelle abbiano il coraggio di metterci la faccia - attacca il ministro dell'Agricoltura - soprattutto se mettono in dubbio che io abbia chiesto il biometano all'interno del contratto di governo per motivi non leciti. Ho chiesto di inserirlo in quel contratto perché credo che, con il biogas, rappresentino le due forme energetiche del futuro, di un futuro pulito, e che permettano anche gli agricoltori di attuare una diversificazione del reddito, ma non ho mai, mai, avuto secondi fini". Centinaio pretende le scuse o una smentita. "Quel che dicono è molto grave - incalza il leghista - già ho mandato le dichiarazioni al mio avvocato per chiedere se sussistono le condizioni per sporgere una querela contro 'ignoti 5 stelle'. Io devo tutelare il mio onore non da ministro, ma da cittadino italiano.

E querelerò anche il Fatto Quotidiano, che oggi mi sbatte in prima pagina dandomi dell'indagato: spieghino in un Tribunale dove e con quali accuse. Io ci metto la faccia, a differenza degli ignoti 5 Stelle, come faccio dal primo giorno in cui sono entrato in politica".

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