Il M5s dichiara guerra alla Lega Sul blog 4 domande per Salvini

I grillini vanno all'attacco e chiedono la testa del sottosegretario del Carroccio, Armando Siri: "Faccia un passo di lato e chiarisca subito"

Il M5s dichiara guerra alla Lega Sul blog 4 domande per Salvini

Scontro durissimo tra il Movimento Cinque Stelle e la Lega. A poche ore da un infuocato Cdm sul dl Crescita che deciderà anche il destino del Salva Roma, i pentastellati non mollano la presa sul Carroccio e continuano a chiedere la dimissioni del sottosegreterio ai Trasporti, Armando Siri, indagato per corruzione. Il Movimento sfida apertamente il Carroccio e all'Agi fonti grilline ribadiscono la richiesta di un passo indietro al sottosegretario leghista: "Le stanno provando tutte per distogliere l'attenzione sul tema principale: le dimissioni di Siri. Prima gli attacchi gratuiti alla Raggi, poi la foto di Salvini con il mitra e ancora la reintroduzione della leva obbligatoria. Una dopo l'altra per provare ad oscurare quella che per noi rimanere la notizia principale sulla quale non possiamo soprassedere: l'inchiesta per corruzione che vede il coinvolgimento del sottosegretario Siri".

Parole dure che di fatto sanciscono la frattura tra i due partner di governo. Tra penstastellati e leghisti è ormai scontro su tutto. L'indagine a carico del sottosegretario ha acceso ulteriormente lo scontro. In mezzo c'è anche il braccio di ferro su Roma e sui fondi da destinare alla Capitale. I Cinque Stelle nel puntare il dito contro il Carroccio non usano certo il guanto di velluto. Anzi. Le accuse contro il sottosegretario leghista si fanno sempre più forti: "Di mezzo ci sarebbero legami con la mafia", insistono le fonti grilline, "e questo governo non deve avere alcuna ombra, non può essere accostato lontanamente a fatti di corruzione e mafia. Siri faccia un passo di lato e chiarisca". Insomma è muro contro muro e a questo punto una rottura tra i due alleati pare ormai inevitabile. Il premier Giuseppe Conte, ha fatto sapere che nei prossimi giorni deciderà sul caso Siri. Il sottosegretario intanto ha subito la revoca delle deleghe. Una mossa questa rivendicata dal ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli: "Si tratta di una questione politica", aveva detto nei giorni scorsi.

Le 4 domande dei 5 Stelle

Adesso il braccio di ferro tra i gialloverdi potrebbe avere esiti imprevedibili. E a gettare benzina sul fuoco su questa vicenda arriva il post apparso sul blog delle Stelle in cui vengono poste alcuni quesiti (quattro) sul caso Siri: "1. Quali sono i reali rapporti tra Siri, la Lega e Paolo Arata (l’ex parlamentare di Forza Italia, adesso responsabile del programma della Lega per l’ambiente che, secondo l’accusa, sarebbe vicino a Vito Nicastri, imprenditore indicato dai magistrati come 'finanziatore' della latitanza del boss Matteo Messina Denaro)? 2. Perchè il sottosegretario Siri ha presentato più volte delle proposte, sempre bloccate e rispedite al mittente dal Movimento 5 Stelle, per incentivare l’eolico (materie oggetto di interesse proprio di Paolo Arata)? Per quale fine? 3. Perchè Siri si è contraddetto, cambiando versione più volte (quando è uscita la notizia dell’indagine per corruzione ha detto: 'Non mi sono mai occupato di eolico in vita mia'. Poi ha ammesso di aver presentato una proposta di modifica alla legge sugli incentivi: 'Me l’ha chiesto una filiera di piccoli produttori'. Infine, al Corriere, ha dichiarato: 'Arata mi ha fatto una testa così e gli ho detto ’va bene, mandamelo')? 4.

Il figlio di Arata è stato assunto da Giorgetti presso il Dipartimento programmazione economica. Giorgetti sapeva che era figlio di Arata e dei rapporti del padre con Nicastri?". Domande che di certo fanno esplodere definitivamente lo scontro nella maggioranza.

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