I dati lasciano poco spazio alle interpretazioni: il nuovo governo e il premier Meloni convincono gli italiani. Dal giorno del voto in poi, l'apprezzamento per la nuova maggioranza di centrodestra non ha subito flessioni. Anzi, le recenti rilevazioni sull'avvio dell'esecutivo hanno registrato un orientamento favorevole netto. Sia nei confronti del presidente del Consiglio, sia verso la sua squadra. Anche i neoministri con un ruolo chiave, quelli chiamati ad affrontare i dossier più decisivi, ispirano fiducia. Il più recente sondaggio di Radar Swg ha attestato come il profilo più apprezzato sia quello del Guardasigilli Carlo Nordio, gradito dal 47% dei votanti e addirittura dall'83% dell'elettorato di centrodestra. Seguono Giancarlo Giorgetti (46%), Guido Crosetto (44%), Matteo Piantedosi e Antonio Tajani (entrambi promossi dal 42% degli intervistati). A convincere gli italiani sono soprattutto le idee chiare dell'esecutivo, pronto a intervenire su tematiche urgenti come il carovita, le bollette e l'inflazione.
Così, i primi passi del governo sono stati accompagnati da una stima di fondo che ha trovato riscontro anche sui social. Sulle piattaforme digitali, il 64,31% degli italiani ha espresso un sentiment positivo. Tradotto: in rete due cittadini su tre hanno parlato bene del nuovo esecutivo. Il dato è stato registrato da Spin Factor, società di consulenza strategica politica e istituzionale che opera attraverso la piattaforma Human. Tramite un algoritmo è stato poi certificato un vero e proprio exploit per Giorgia Meloni, apprezzata dal 65,43% degli utenti. Bene anche gli altri leader del centrodestra, tutti sopra al 50% di gradimento.
Tale risultato, ha spiegato Tiberio Brunetti di Spin Factor, è dovuto al fatto che il nuovo governo sia percepito come efficiente, sul pezzo. Al contrario, a segnare un record negativo è stato Enrico Letta, unico dirigente di partito a ottenere giudizi in maggioranza sfavorevoli (per il 51,09%).
E meno male che i social erano considerati un ambiente tutt'altro che ostile ai progressisti. Oltre il danno, la beffa: a trarne vantaggio è stato infatti Giuseppe Conte, riconosciuto dal 62,28% degli utenti social come il capofila degli anti-Meloni.
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