Cosa c'entra l'ambiente con la guerra tra Israele e Hamas? Nulla, a meno che l'ambientalismo non sia una ideologia come per Greta Thunberg e seguaci, anche noti come «gretini». L'attivista svedese, reduce da un arresto a Londra per aver manifestato contro una conferenza dei big di petrolio e gas (verrà processata il mese prossimo da un tribunale britannico per disturbo all'ordine pubblico), ha avuto un'altra idea per guadagnare un po' della visibilità perduta. Una foto, pubblicata sui social, insieme a tre colleghe di battaglie climatiche, ognuna con un cartello in mano: «Free Palestina», «Stand with Gaza» (il cartello di Greta), su quello di un'altra attivista si legge in inglese «Questa ebrea è solidale con la Palestina», mentre una quarta chiede «Giustizia climatica subito», tanto per ricordare la specialità della casa. «Oggi protestiamo in solidarietà con la Palestina e Gaza. Il mondo intero deve far sentire la sua voce e chiedere un cessate il fuoco immediato, e la giustizia e la libertà per i palestinesi e tutti i civili colpiti dal conflitto» scrive la Thunberg nel post. Un messaggio volutamente ambiguo, che cita solo i palestinesi come destinatari della solidarietà e non gli israeliani, e parla di civili in generale, senza nominare gli ostaggi ebrei in mano agli sgozzatori di bambini. Di fatto, un appello pro-Hamas. Infatti così viene letto in Israele e non solo lì. «Chiunque in futuro si identificherà con Greta Thunberg sarà, a mio avviso, un sostenitore del terrorismo» dice a Politico.com Arye Sharuz Shalicar, presentato dal sito come portavoce dell'esercito, risulta essere un capo dipartimento del governo israeliano. Poco dopo Shalicar ha ricalibrato le sue parole: «Ho parlato mosso dalla emozione, quello che ho detto non riflette le opinioni dell'Israel Defense Forces». Sui social però attacca: «Greta, dov'era il tuo grido 14 giorni fa quando oltre 1.300 israeliani innocenti sono stati massacrati?».
La Thunberg ha anche condiviso sul suo profilo Instagram i post di «Palästina Spricht» (La Palestina parla), un «movimento politico, democratico e antirazzista che riunisce individui palestinesi e non palestinesi, attivisti e vari gruppi per i diritti umani in Germania», che proprio oggi a Berlino ha in programma una manifestazione contro «il genocidio a Gaza» al grido «FreePalestine». Sotto il post di solidarietà ai palestinesi molti commenti indignati per il silenzio sulle vittime israeliane. Si diffonde anche l'hashtag #GretasupportsIsis. Diversi fanno notare un particolare della foto, il peluche alle spalle di Greta, che ricorda la caricatura antisemitica degli ebrei sotto il nazismo, il sionismo rappresentato come una piovra che stritola il mondo. Tanto che la stessa Greta è costretta a modificare la foto e precisare in un post successivo di essere «completamente ignara che il peluche potesse essere interpretato come un simbolo di antisemitismo, in realtà è usato dalle persone autistiche per esprimere le emozioni». Conseguenze della ambiguità con cui l'attivista tratta la questione Israele-Palestina. Il clima è solo una parte dell'ideologia politica di Greta e company. In questi anni ha protestato contro i paesi occidentali, in primis Stati Uniti, mai contro Cina, Russia e altre potenze inquinatrici.
In Europa ha sfilato con Socialisti e Verdi a sostegno della legge sull'ambiente, contro il centrodestra europeo che «sta cercando di segare via il ramo su cui tutti noi sediamo». Il 1 ottobre era in piazza a Stoccolma «per un mondo migliore: antifascismo, antirazzismo, femminismo, giustizia climatica». E dalla parte di Gaza e Hamas.
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