Il Movimento 5 Stelle torna a spaccarsi. Questa volta le crepe maggiori sono evidenti anche nelle uscite pubbliche dei vertici, che hanno dimostrato di pensarla in maniera diametralmente opposta sull'obbligo di vaccinazione imposto dal governo per arginare la pandemia. Se da una parte il presidente 5S Giuseppe Conte ha accettato l'obbligo vaccinale agli over 50, dall'altra Beppe Grillo è tornato allo scoperto e non ha risparmiato una valutazione negativa nei confronti della decisione adottata dall'esecutivo guidato da Mario Draghi.
Il "no" di Grillo
Il co-fondatore dei 5 Stelle è intervenuto sul suo blog per fare un bilancio generale in prossimità del secondo anniversario della pandemia da Coronavirus. Nel corso di questi due anni i governi spesso si sono trovati costretti a scegliere la strada di molte restrizioni, che hanno finito per limitare alcuni diritti, per provare a limitare il dilagare del Covid-19. Tra questi rientra appunto anche l'obbligo di vaccinazione per cui l'esecutivo italiano ha optato.
In merito Grillo si è espresso senza giri di parole, domandandosi se tutto ciò debba competere a scelte del governo centrale o delle organizzazioni e/o delle comunità a cui si riferiscono. "Essere soggetti a controlli del governo centrale, e ancor più a trattamenti sanitari obbligatori, evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente", ha scritto nell'articolo a sua firma.
"Non bastano solo i vaccini"
Quanto al bilancio delle strategie adottate da gran parte dei paesi occidentali, Grillo si è detto abbastanza deluso. Innanzitutto perché ha fatto notare che quasi nessuno ha adottato una strategia di contagi zero o tendenti allo zero, "sopportando costi sociale ed economici molto superiori a quelli dei paesi che la hanno adottata". La scelta che contesta è anche quella di essersi limitati a puntare tutto sulle vaccinazioni, "quando è ormai evidente che questa sola strategia non possa bastare".
Le reazioni
Le parole dell'esponente pentastellato hanno innescato diverse reazioni politiche. Licia Ronzulli, vicepresidente di Forza Italia al Senato, ritiene che le dichiarazioni di Grillo siano "di una gravità inaudita" e che rappresentino "munizioni per le armi dei no vax che il governo è, invece, impegnato a disinnescare". Duro anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva: "Quando parla di vaccini e di scienza è un pericolo pubblico".
Gli scetticismi nel M5S
Quella di Grillo non è certamente l'unica voce 5 Stelle contraria all'obbligo di vaccinazione. Già prima del Consiglio dei ministri il tema era piombato al centro di una discussione interna, provocando l'ennesima spaccatura su una questione cruciale nella lotta al Covid-19: secondo quanto appreso e riferito dall'Adnkronos, l'ex sindaca Virginia Raggi si sarebbe attivata per provare a compattare il fronte del "no".
Ma alla fine il nuovo decreto è stato approvato all'unanimità e dunque anche il M5S, insieme agli altri partiti di maggioranza, ha dato l'ok all'obbligo di vaccinazione per gli over 50.
Seppur qualche voce di dissenso, il Movimento 5 Stelle pubblicamente prova a mostrarsi comunque compatto e in linea con Draghi: "Condividiamo le nuove misure adottate in Consiglio dei ministri, come l'obbligo vaccinale per gli over 50, che permetteranno di mettere in sicurezza la fascia di popolazione più a rischio di contrarre la malattia in forma severa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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