Grillo e il movimento immobilizzato

I Cinque stelle vivono bloccati nel ricordo del primo mitico successo elettorale. Che non tornerà

Grillo e il movimento immobilizzato

Quando Grillo stava facendo la sua marcia trionfale verso le elezioni del 2013, nel Movimento confluivano tre componenti. La prima era costituita dai giovani affascinati dall'ideologia anarchica di Casaleggio: niente Stato, niente partiti, tutti uguali, democrazia diretta, le leggi fatte dalla collettività web. Non erano più di 40-50mila, ma avevano fede ed erano degli ottimi propagandisti. Il secondo gruppo era costituito da quelli influenzati dalla personalità di Grillo e dal suo programma rivoluzionario: vincere le elezioni, cacciar via la vecchia classe politica ed intellettuale corrotta e sostituirla con gente giovane, nuova, onesta, pulita che lui avrebbe guidato, educato, controllato. Il terzo gruppo era costituito dagli italiani arrabbiati che volevano «dare una lezione» ai politici che li avevano delusi. Da Grillo non si aspettavano un programma definito, ma che li mandasse a casa o in galera.

Lui, Grillo, viveva lo «stato nascente» del movimento, un sogno di rinnovamento totale della società in cui i suoi eletti erano considerati l'unica forza pura del sistema politico italiano. Quando vide che, col 25% dei voti, aveva superato gli altri partiti, rifiutò ogni accordo con chi avrebbe contaminato la purezza del suo popolo e chiese a Napolitano di dargli l'incarico di formare un governo. Il presidente invece scelse Enrico Letta. Allora, Grillo si preoccupò di delegittimare quest'ultimo, fino a pensare di travolgere il suo successore Renzi alle elezioni europee. Davanti ai voti, Napolitano avrebbe dovuto cedere. Invece fu clamorosamente sconfitto.

A questo punto avrebbe dovuto cambiare strategia. Per esempio occupando l'area della sinistra dove non sopportano più Renzi. Ma non aveva la cultura per capirlo e l'abilità per realizzarlo. È rimasto aggrappato al sogno di prendere il potere con un'altra ondata di Movimento ed è per questo che ha schierato tutto il suo esercito al Circo Massimo.

Voleva mostrarne la potenza e nello stesso tempo immaginava di risvegliarne l'entusiasmo e la forza trascinante delle origini. Una cosa impossibile. Nella piazza sempre meno esaltata, i parlamentari che Grillo fa parlare come scolaretti uno dopo l'altro mostrano solo che il Movimento è diventato un piccolo partito. 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica