“La sfida di questa manovra era così ardua che Salvini ha aperto la crisi perché sapeva di non essere in grado di affrontarla”. Non usa mezzi termini il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. In un’intervista al Corriere della Sera, parla della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, che è stato approvato dal governo lunedì in Consiglio dei ministri.
Gualtieri risponde alle critiche sul documento da parte delle opposizioni e sottolinea che è un compito ambizioso avviare la riduzione delle tasse sul lavoro, rilanciare gli investimenti tutelando sanità, scuola e welfare e disattivare 23 miliardi di clausole Iva, considerando l’eredità lasciata dal precedente esecutivo. Il titolare del dicastero di via XX settembre evidenzia, infatti che “sull’onda della demagogia di Salvini e di politiche che hanno diviso il Paese, l’Italia aveva preso una direzione pericolosa - prosegue gualcirei -. Oggi dobbiamo rimetterla su un sentiero di crescita, stabilità, ricomposizione delle fratture sociali e territoriali. Questo è un compito eminentemente politico”.
Nel documento il governo prevede un deficit al 2,2% e secondo il ministro questo valore consente di avere una manovra espansiva che allo stesso tempo garantisca una riduzione del debito. Gualtieri spiega che al 2,2% di deficit ci si arriva con risorse per 14 miliardi che comprendono nuove entrate e riduzioni di spesa. Infine, sottolinea che "una posizione chiaramente europeista del governo e della maggioranza ha in sé un effetto positivo.
Al contrario, avere nella maggioranza forze e personalità anche con funzioni significative che costantemente alludevano a scenari diversi da quello della permanenza nell’euro ha avuto un costo rilevante per il Paese e per i cittadini. Quando parlo del conto del Papeete - conclude Gualtieri - mi riferisco anche al danno che ci ha procurato parlare dei mini-Bot".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.