"Guardia alta sui contagi". Anche Mattarella vuole che Draghi resti premier

Il capo dello Stato: sforzo per vincere la sfida. E torna a criticare i no vax: irresponsabili

"Guardia alta sui contagi". Anche Mattarella vuole che Draghi resti premier

Attenti al virus. «La recrudescenza dei contagi ci ricorda di non abbassare la guardia. Serve la massima responsabilità nei comportamenti individuali e collettivi». Ma attenti pure al Pnrr: «Noi abbiamo di fronte una sfida cruciale per consolidare la ripresa e avviare un percorso solido di cambiamento», cerchiamo di «vincerla». Insomma, dice Sergio Mattarella, siccome c'è ancora molto da fare per combattere il Covid e rilanciare l'economia, non si può certo lasciare il lavoro a metà. «Tutte le forze della società e delle istituzioni sono chiamati a partecipare a questo impegno corale per il bene del Paese». E dunque, par di capire, Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi, ne abbiamo bisogno. Stabilità.

Una svolta? Soltanto un mese fa, nonostante il riserbo ufficiale tenuto sull'argomento, Mattarella era considerato tra gli sponsor principali del trasloco del premier sul Colle. All'inizio di autunno, un viaggio insieme a Torino per le celebrazioni di Luigi Einaudi, padre costituente e secondo capo dello Stato, era sembrato un simbolico cambio della guardia. Per non parlare del G20, di quelle plastiche foto appaiati in cima allo scalone d'onore del Quirinale, in attesa dei leader mondiali invitati al pranzo.

Nel frattempo però lo scenario è cambiato. La pandemia ha ripreso vigore, la quarta ondata ha travolto l'Europa, la variante Omicron preoccupa la cancellerie e le istituzioni di Bruxelles e anche la virtuosa Italia sembra avviarsi verso alcune zone gialle. E il quadro politico, come è già successo due volte, nel 2020 e all'inizio del 2021, si è improvvisamente bloccato, ingessato di fronte all'emergenza. Meno margini di manovra per i partiti quando dovranno scegliere il nuovo presidente della Repubblica, meno probabili le elezioni anticipate, meno liti. Gli ultimi fuochi sulla manovra, ma si tratta di spiccioli perché Draghi non cambierà l'assetto complessivo. Il commissariamento della politica prosegue.

I leader della maggioranza, chi per calcolo e chi per convinzione, in queste ore si sono espressi a favore di una conferma di SuperMario. Ora pure il capo dello Stato, in un messaggio alla Confartigianato, sembra quasi aggiungersi felpatamente all'elenco, nel nome della continuità dell'azione di governo. Per Mattarella la questione sanitaria e la ripresa sono strettamente legate. «Serve responsabilità per contrastare la circolazione del virus e per non compromettere la libertà faticosamente conquistata nella vita economica e sociale». Sotto con le vaccinazioni e il green pass rafforzato. Poi, nuova bacchettata all'irresponsabilità di certi «comportamenti» no vax e un invito a restare uniti per raggiungere l'obbiettivo storico, i miliardi europei che possono ammodernare il Paese.

E non si tratta del solito appello al bene comune, qui in gioco c'è parecchio di più. «Oltre a consolidare la ripresa - spiega il presidente - dobbiamo avviare un percorso di cambiamento verso un modello sostenibile e inclusivo, facendo leva sulle straordinarie opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Dalla transizione digitale all'ambiente, dalla scuola a cantieri. Non possiamo gettare quei miliardi nella spazzatura.

«Il mondo della piccola impresa diffusa ha già affrontato con coraggio questa prova, confermando la robustezza della sua ossatura. Alla sfida devono partecipare tutte le forze vitali e attive della società, istituzioni comprese». Ora «vinciamola».

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