"I bambini al comizio di Conte? Coincidenza". Italia Viva protesta: "Ridicolo"

La sottosegretaria all'Economia Alessandra Sartore risponde all'interrogazione urgente di Italia Viva sui bimbi al comizio di Conte: "Non sono saliti sul palco ma sulla cassa armonica". La protesta dei renziani: "Risposta ridicola e assurda"

"I bambini al comizio di Conte? Coincidenza". Italia Viva protesta: "Ridicolo"

La presenza dei piccoli alunni dell’istituto Carella di Canosa al comizio di Giuseppe Conte lo scorso giugno sarebbe stata soltanto una "coincidenza". È quanto emerge dalla risposta data dalla sottosegretaria Dem all’Economia, Alessandra Sartore, ai deputati renziani, guidati dalla capogruppo Maria Elena Boschi, che ieri avevano presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione per capire cosa sia successo davvero durante la tappa di Canosa del tour elettorale per le amministrative del leader pentastellato in Puglia, quando un gruppo di bambini è finito a lanciare palloncini durante l’evento organizzato per sostenere la candidatura del sindaco uscente della cittadina, Roberto Morra.

La vicenda risale ad un mese fa. Le amministrative sono alle porte e l’ex premier è impegnato in un giro delle città del sud Italia. A Canosa, come avevano raccontato diverse testate, tra cui ilGiornale.it, nelle liste del M5S è candidata anche una maestra dell’istituto Carella. Quel giorno non lavora, ha preso un permesso. "Casualmente" però, per usare le parole della sottosegretaria Sartore, anche tre classi della primaria della scuola in cui lavora quel giorno raggiungono la piazza del comizio per una iniziativa extrascolastica: acquistare un gelato con i soldi dei genitori per "capire il valore del denaro". I piccoli, però, finiscono a far volare palloncini contenenti pensieri contro la guerra vicino al palco del comizio del leader grillino. Qualche genitore protesta e scoppia un caso nazionale. Una delle maestre dirà, stando alla cronaca di Libero, di essersi avvicinata per avere una foto con l’ex premier.

Ma la vicenda è "surreale". "Nella storia della Repubblica non si è mai visto che una scolaresca venisse portata a un comizio elettorale e, a quanto emerge, senza l’autorizzazione dei genitori", tuonava ieri la Boschi chiedendo l’invio di un’ispezione ministeriale. Oggi la sottosegretaria Sartore assicura che "i bambini si sarebbero riparati dalla pioggia improvvisa salendo solo per pochi minuti sulla cassa armonica posta alle spalle del comizio, per essere accompagnati, successivamente, dalle rispettive docenti in corso San Sabino, dove hanno effettuato il lancio di palloncini, già da tempo organizzato, con messaggi di pace". Insomma, i piccoli non sarebbero saliti sul palco, ma solo sulla "cassa armonica" e soltanto per pochi minuti.

Le insegnanti che accompagnavano la scolaresca, inoltre, avrebbero detto alla dirigente scolastica "di non essere a conoscenza dell'evento elettorale". "Qualsiasi collegamento con l'uscita programmata è escluso", sancisce la sottosegretaria, facendo riferimento alle conclusioni analoghe dell’ufficio scolastico regionale. Tutto, insomma, sarebbe "frutto di casuali coincidenze". Da parte delle docenti, ribadisce ancora la deputata del Pd, non c’era "alcuna intenzione di far partecipare gli alunni a un comizio elettorale". Dal resoconto dell’ufficio scolastico emerge come l’attività fosse stata programmata il 30 maggio e autorizzata dai genitori. A partire dal 3 giugno, però, il sindaco ha iniziato a pubblicizzare l’iniziativa sui suoi canali social. Insomma, il tempo per trovare un altro gelataio per i bambini c’era.

Il deputato di Italia Viva, Massimo Ungaro, che ha illustrato l’interrogazione replica così: "Citare che sia pura coincidenza questa serie di avvenimenti, uno dopo l'altro, è assolutamente incredibile, se non surreale. Questi bambini hanno mancato l'orario scolastico, guarda caso, lo stesso giorno, nella stessa piazza, salendo non sul palco, ma sulla cassa armonica dietro il palco, lanciando i palloncini, esattamente lo stesso giorno in cui Giuseppe Conte stava facendo un comizio, guarda caso, per la stessa lista elettorale in cui era candidata la maestra".

Le "coincidenze" di cui parla la Sartore per Ungaro sono "assolutamente impossibili": "Si dice che i genitori abbiano autorizzato l'uscita scolastica: bene, ma i genitori sapevano che i bambini sarebbero stati usati a fini politici per il comizio? Mettiamo anche il caso che non siano saliti sul palco, ma che abbiano lanciato i palloncini: mi sembra evidente – e la risposta del Governo lo conferma - che i palloncini facessero parte anche dell'evento politico, del comizio".

"La verità – è l’affondo del deputato renziano - è che qui c'è stata una strumentalizzazione bieca di bambini minorenni, di alunni di elementari, a fini politici, e nessuno si vuole assumere la propria responsabilità".

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