Un codicillo anti democratico per fermare l'avanzata del centrodestra. I Cinque Stelle sono disposti a tentarle tutte pur di stoppare Silvio Berlusconi. A farli tremare sono i sondaggi che danno Forza Italia, insieme a Lega Nord e Fratelli d'Italia, in testa a tutte le forze politiche. E così, tra i 39 emendamenti presentati al Rosatellum bis, ne spunta uno che vieta agli azzurri di indicare il Cavaliere quale "capo politico" alle elezioni del 2018.
I grillini sono con l'acqua alla gola. Fiaccati dalle inchieste, che li stanno azzopando, e dagli scontri interni, che li stanno decimando, provano ad attaccare Berlusconi che, con il suo lavoro politico, sta trainando le forze di centrodestra. "A pena di inammissibilità della lista - si legge nel testo dell'emendamento presentato oggi dai Cinque Stelle - non può essere indicato quale capo della forza politica ai fini della presente dichiarazione chi in base alle leggi vigenti al momento del deposito del programma elettorale non possa essere candidato e non possa comunque ricoprire la carica di deputato". Allo stato attuale questa norma appare scritta su misura contro Berlusconi che, dopo essere stato condannato in via definitiva, è incandidabile ed ineleggibile a seguito della legge Severino.
"Sono ridicoli". Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, condanna duramente i Cinque Stelle per il vergognoso emendamento contra personam. "Il M5S si conferma forza anti-democratica. Incapaci di tutto, sempre pronti al cabaret". Per Francesco Paolo Sisto la norma "travolge in un colpo solo i principi costituzionali e quelli della convenzione europea dei diritti dell'uomo".
"Ancora una volta - continua il deputato di Forza Italia - il M5S mostra tutto il suo volto illiberale cercando di ostacolare per via normativa un avversario che, evidentemente, ritengono a ragione assai temibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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