I satelliti confermano l'attacco in Crimea. Ironia di Kiev: la crema solare non basta

Nelle immagini i crateri nella base russa e almeno otto aerei distrutti. E la "Cnn" rivela: non è stata l'Ucraina a colpire il carcere di Olenivka

I satelliti confermano l'attacco in Crimea. Ironia di Kiev: la crema solare non basta

Kiev nega, Mosca minimizza, ma l'attacco alla base aerea di Saky, in Crimea, è avvenuto davvero, e almeno otto aerei da guerra russi sono stati danneggiati o distrutti. Il blitz risale a tre giorni fa e a mostrare che qualcosa di grave è avvenuto sono le immagini satellitari di un operatore privato, Planet Labs. Le foto, che stanno circolando un po' su tutti i media internazionali, evidenziano momenti precedenti e successivi all'operazione militare. Si vedono otto aerei parcheggiati all'esterno della base distrutti e vaste aree di terra bruciata. Eliot Higgins, fondatore del sito web investigativo Bellingcat, ha spiegato su Twitter che «non riesco a pensare a un momento in cui la Russia ha perso così tante risorse aeree in un solo giorno in epoca moderna». Higgins parla di esplosioni che hanno provocato crateri della misura di circa 25 metri di grandezza. Come accennato, al momento Kiev ha negato di aver effettuato operazioni militari in Crimea, forse per non dover ammettere l'utilizzo di armi occidentali. Ipotesi che viene smentita dal segretario alla Difesa britannico Ben Wallace, che alla Bbc sostiene che a Saky non sono state impiegate armi della Nato o comunque di provenienza Usa.

Le esplosioni all'aeroporto militare potrebbero essere state provocate da un attacco missilistico, ma non da un raid aereo, essendo l'area pattugliata dai caccia Su-30M. È vero che le forze armate ucraine da quando hanno ottenuto i sistemi missilistici a lungo raggio Himars, di fabbricazione statunitense, sono riuscite a infliggere duri colpi a Mosca, danneggiando hub di armi e munizioni, ma è altrettanto acclarato che gli Himars hanno una gittata di 80 km e gli ucraini non avrebbero potuto avvicinarsi così tanto alla base in Crimea. Resta a questo punto l'ipotesi di un assalto avvenuto con mini droni in grado di sfuggire ai radar di difesa aerea, armati con missili in grado di provocare danni ingenti. Mosca parla di esplosione accidentale, «è stato un piccolo incidente che non ha scalfito le nostre forze sul campo», ma gli ucraini la mettono sul piano dell'ironia, pubblicando un video, sulle note di Cruel delle Bananarama, nel quale viene consigliato ai russi di non visitare la Crimea. «Avete visto quanto fumo viene sprigionato dalle esplosioni accidentali?», si domandano nel video in cui sono state montate immagini di turisti che fuggono dalla spiaggia.

Un'altra operazione «fantasma» di Kiev potrebbe essere accaduta due notti fa nella base aerea di Zyabrovka, in Bielorussia, non distante dalla località di Gomel, avamposto russo a nord dell'Ucraina. Secondo il ministero della Difesa di Minsk si è trattato di un incidente occorso durante un test di una delle unità di equipaggiamento. Versione che però fa a pugni con quanto affermato dal canale indipendente Belaruski Hajun, che riferisce di almeno otto lampi di esplosione nell'area della base nel cuore della notte. Anche in questo caso prende piede l'ipotesi dell'utilizzo di droni armati di missili, almeno da quanto scritto ieri dalla testata polacca Super Express.

Ieri il Cremlino ha dovuto incassare un ulteriore colpo. Secondo un'inchiesta portata avanti dalla Cnn, la denuncia della Russia nei confronti di Kiev, che avrebbe bombardato il carcere di Olenivka lo scorso 29 luglio, è una montatura. La Cnn basa le sue conclusioni sull'analisi di video e fotografie, immagini satellitari, e sul lavoro di esperti forensi e di armi. Il ministero della Difesa russo aveva affermato che la prigione era stata bombardata con missili Himars, simili a quelli forniti alle forze ucraine dagli Usa. Secondo gli specialisti, la maggior parte dei segnali indica che nel centro di detenzione si è sviluppato un incendio e nessuno ha udito il rumore di razzi in arrivo. Nella prigione, lo ricordiamo, si trovavano i miliziani del battaglione Azov che si erano arresi a Mariupol.

I due governi avevano trovato un'intesa per uno scambio di prigionieri, ma i russi forse non potevano mostrare a Kiev segni di tortura, o addirittura arbitrarie esecuzioni di alcuni detenuti che sarebbero mancati all'appello.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica