I "vecchi miti" del calcio e del ciclismo e l'uomo che regalava gli occhiali all'Africa

La cantante Fiordaliso è guarita ma sua madre non ce l'ha fatta: "Questa malattia porta via i tuoi cari senza che tu possa salutarli o far loro il funerale"

I "vecchi miti" del calcio e del ciclismo e l'uomo che regalava gli occhiali all'Africa

Hanno volti, nomi, storie di vita differenti ma sono stati uccisi tutti dal Covid-19. Strappati ai loro affetti, sradicati dalla loro casa, portati via in un attimo da figli, genitori, mariti e mogli, che hanno lasciato in lacrime mentre l'ambulanza li portava in ospedale e non hanno mai potuto riabbracciare. Sono martiri e spesso eroi, che hanno lavorato sfidando il coronavirus fino all'ultimo. Ma hanno perso. E poi c'è lei, una bimba di appena cinque, che è morta ieri in provincia di Bolzano. Aveva delle patologie pregresse e il virus non l'ha risparmiata. Neanche a quell'età.

Il portiere dell'Atalanta. Zaccaria Cometti, storico portiere della squadra bergamasca si è spento nella sua casa di Romano di Lombardia a 83 anni per colpa del coronavirus. Cresciuto nella Fiorita, società locale, fu in forza all'Atalanta dal 1957 al 1970, totalizzando 204 presenze e vincendo la Coppa Italia del 1963 senza giocare la finale col Torino il 2 giugno 1963. Passò poi al Trento per tornare all'Atalanta ad allenare il settore giovanile. Di lui solo immagini in bianco e nero, emblema di un calcio di altri tempi.

Il vigile urbano. Giuseppe Larotonda, per tutti Pino, vigile urbano trentottenne di Rapolla ma in servizio a Melfi (Potenza) è la più giovane vittima in Basilicata. Il sospetto è che possa aver contratto l'infezione lo scorso mese a Parma, dove era andato insieme alla sorella per recuperare il corpo del fratello di 26 anni, Marco, ricoverato nel capoluogo ducale per una grave forma di fibrosi cistica, che non gli ha lasciato scampo. Anche la sorella di Giuseppe, dopo essere stata a Parma, è risultata positiva. Pino non aveva patologie pregresse e da due mesi era diventato padre di una bambina. Non ha fatto in tempo a realizzare il suo sogno di candidarsi a segretario regionale del Pd.

L'imprenditore benefattore. Era sportivo Gian Luca Giulietti e non dimostrava i suoi 53 anni. A Bologna era conosciuto perché titolare insieme al fratello Fabio dell'ottica Giulietti e Guerra di via delle Clavature e di altri negozi. «Era un professionista preparato, un tecnico di altissimo livello - racconta Andrea Garagnani, presidente degli ottici bolognesi dell'Ascom - era impegnato con me nell'Associazione medici oculisti per l'Africa. Abbiamo affrontato tanti viaggi e il 14 marzo sarebbe dovuto partire per un'altra missione. Poi è arrivata la malattia».

L'Angelo di Coppi. «Angelo di Coppi» per tutta Italia, il «Maia» in Basso Piemonte, «U Lion» a Genova, «Mani d'oro» per Gianluca Vialli. Elio Di Maria si è spento ieri a 95 anni al San Martino, per complicanze legate al Covid-19. Era nato a Quarto dei Mille, genovese doc classe 1925. Ha fatto parte della mitica Siof, la squadra dilettantistica degli anni Cinquanta, sponsorizzata dalla Società Italiana Ossidi Ferro di Pozzolo Formigaro, che era il collegio di Biagio Cavanna, massaggiatore che scoprì Fausto Coppi. Di Maria vantava due vittorie, il GP Colle di Cadibona e la Ventimiglia-Genova.

I due politici. Politica in lutto per la morte nell'ospeda di Ariano Irpino dell'ex assessore provinciale Franco Lo Conte. Per anni aveva ricoperto la carica di consigliere comunale e assessore. Era stato candidato anche al Parlamento e al Consiglio Regionale. Nulla ha potuto contro il virus. Ucciso dal Covid-19 anche Mario Del Vecchio, storico esponente del Partito Repubblicano Italiano, per anni sulla scena politica napoletana e campana. Aveva 92 anni e fino a pochi mesi fa aveva continuato a far politica.

La mamma di Fiordaliso. Marina Fiordaliso ieri ha comunicato la scomparsa della madre Carla, 85 anni, che si era ammalata i primi di marzo. «È uno strazio - ha detto l'artista -.

Questa malattia è una delle cose più brutte che possa succedere ad un familiare: spariscono e non li vedi più, non li puoi accompagnare per l'ultimo viaggio e non gli puoi fare un funerale. Per giorni papà non ha saputo niente. Sono stata contagia anche io e mia sorella, i miei fratelli no, ma abbiamo tenuto le distanze e ci tengo a dirlo: non uscite di casa».

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