Toti torna subito in campo: ipotesi lista con il suo nome

L'ex governatore incontra i suoi per individuare il candidato. Esclusa la ricandidatura a ottobre

Toti torna subito in campo: ipotesi lista con il suo nome
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Si è dimesso, ma non ha nessuna intenzione di ritirarsi a vita privata. Giovanni Toti va al Porto antico di Genova e incontra gli amministratori della sua lista. Sindaci. Consiglieri regionali. Assessori. Comincia il dopo Toti ed è lui a guidarlo. La sua lista sarà in qualche modo in campo alle elezioni che potrebbero tenersi nella seconda metà di ottobre, ma quasi sicuramente slitteranno a novembre per essere accorpate a quelle che si terranno in Emilia Romagna e Umbria. Forse, il movimento manterrà anche quel riferimento anagrafico, lista Toti, che evidentemente non è motivo di scandalo: «Vedremo - dice lui nel pomeriggio, nel corso di un'affollata conferenza stampa - se ci sarà ancora il mio nome oppure no, certo io mi farò da parte, non sarò candidato, i protagonisti saranno altri».

E però chi si presenterà ai blocchi di partenza potrebbe correre nel segno dell'ormai ex governatore che ha guidato per nove anni la Liguria, cambiando il volto della Regione.

Il candidato alla successione verrà scelto dopo un serrato confronto con i partiti e le diverse componenti della società ligure, ma intanto Toti disegna la sua strategia: la coalizione dovrà tener conto dell'esperienza straordinaria delle liste civiche che prima hanno conquistato la Regione, da sempre tradizionalmente rossa, e poi hanno espugnato quasi tutte le città.

Il civismo è il contenitore del totismo, un movimento che ora sembra avere le gambe per andare avanti senza il padre fondatore. Che però non si eclissa, ma fa un passo di lato ed è pronto a battere le mani a chi raccoglierà il testimone.

«Nessun imbarazzo», mette le mani avanti, nell'affrontare la campagna elettorale e il processo che partirà a breve con rito immediato. «Sono due sport diversi», dice lui mantenendosi in una tranche olimpica. «Saranno i giudici del tribunale a valutare i miei atti che reputo legittimi. Dall'altra parte saranno i cittadini a dare il loro voto all'esperienza di questi nove anni che considero un grande successo».

Dunque, la lista Toti potrebbe sopravvivere e buttarsi nella mischia ma potrebbe anche confluire in un listone civico più ampio, in grado di riproporre quell'esperimento, aggiornandolo ai tempi.

Toti incontra i suoi amministratori e, a parte, anche il sindaco di Genova Marco Bucci e il viceministro Edoardo Rixi.

Il leader sonda entrambi: Bucci sarebbe il candidato perfetto, ma purtroppo ha problemi di salute e non è disponibile; Rixi resta l'opzione più accreditata, ma continua a dire di no. C'è ancora qualche giorno per provare a convincerlo, altrimenti la ricerca dello sfidante, che se la vedrà quasi sicuramente con Andrea Orlando del Pd, proseguirà nel bacino dei candidati civici e delle professioni.

Entro fine agosto un nome deve saltare fuori. Dovesse andare male il confronto con la società civile, si tornerebbe verso l'area Toti, quella di Ilaria Cavo, Giacomo Giampedrone, Marco Scajola, ma sarebbe un momento successivo.

Toti saluta ma il suo più che un congedo è un arrivederci. E una benedizione a chi continuerà sulla sua strada. «Sono orgoglioso di dire - è la conclusione - che sono assai più povero di nove anni fa». Frase che ripeterà anche in aula, fra qualche settimana.

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