I vent'anni di Wikipedia: l'enciclopedia "di tutti" per la cultura usa e getta

Il portale ha un'idea comunista del sapere: informazioni gratuite, ma non autorevoli

I vent'anni di Wikipedia: l'enciclopedia "di tutti" per la cultura usa e getta
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Wikipedia compie vent'anni, tanti auguri a te, tanti auguri però con molte riserve. Tanto per dire gli aspetti positivi: tutti oggi cercano qualsiasi cosa su Wikipedia. Dunque su Wikipedia c'è scritto, Wikipedia ha detto, eccetera eccetera. Ma Wikipedia, l'enciclopedia online più letta in assoluto, chi la scrive? Chiunque. Vale a dire che chiunque di voi, lettore dell'enciclopedia, può a sua volta come lettore ritenere di modificare la voce che state leggendo. Con quale autorevolezza? Nessuna, solo perché siete lettori. Immaginate di essere in una sala operatoria. Chi può operare? Il chirurgo, però anche voi, se volete, un taglietto lì, un altro là, così, perché siamo tutti uguali.

Alla base di tutta l'idea c'è un principio di sapere comunista, che chiunque sia detentore di un sapere da condividere con altri. Per chi non sapesse l'infame meccanismo: ogni voce di Wikipedia è modificabile dagli utenti. Vale a dire: voi cercate la voce Albert Einstein, ma dietro questa voce non c'è un comitato scientifico, ci sono gli utenti. Vero è che gli utenti, tra competenti e incompetenti sono talmente tanti, che la voce finisce più o meno per autoregolarsi su dei criteri di affidabilità.

Ma, appunto, più o meno, e quel più o meno, nel caso di un'enciclopedia, fa la differenza. C'è, tra i tanti esempi (tra cui poeti e personaggi inesistenti), il caso di Philip Roth: Wikipedia diceva che per quel tal romanzo, lui si fosse ispirato a quella tal cosa. Roth protestò, Wikipedia rispose che ci voleva un'altra fonte, e lui non bastava. Cioè Philip Roth non bastava a correggere un'inesattezza su Philip Roth, chiunque altro sì. È successo anche a me, negli ultimi venti anni su Wikipedia degli studenti universitari avevano creato una voce sul sottoscritto estremamente documentata, ma poi siccome sono un incosciente un giorno, proprio sul Giornale, ho messo in dubbio l'autorevolezza di Wikipedia e Wikipedia ha cancellato la mia voce, piena di fonti, riducendola ai minimi termini. Un'enciclopedia vendicativa. Se parli bene di me, ti tengo, se parli male ti cancello. Bella storia.

In generale, sebbene tutti si servano di Wikipedia (e a grandi linee, per farsi un'idea di qualcosa, va benissimo), è il criterio alla base che traballa e fa danni. Innumerevoli i giornali che hanno pubblicato fake news basandosi su Wikipedia. Per forza, se chiunque può contribuire su qualsiasi argomento, qualsiasi argomento è soggetto all'intervento di dissenzienti, haters, negazionisti di ogni genere. In fondo è un'enciclopedia comunista, che nega che il pensiero sia prodotto da delle élite di competenti.

È anche un'enciclopedia grillina, almeno nei presupposti. È la visione di un revisionismo infinito da parte di chiunque, dando per scontato che chiunque non possa apportare altro che il bene. Se non ci credete provate: su qualsiasi argomento, voi potete intervenire. Chi ha fondato Wikipedia era convinto che tutti gli uomini siano uguali. Ma ognuno di noi si guarderebbe bene dal far entrare chiunque in sala operatoria.

Detto questo mi sono giocato anche le poche righe che Wikipedia ha mantenuto sul sottoscritto, da oggi non esisterò più, se mi va bene.

Tuttavia ho chiamato uno scrittore bravo e popolare come Diego De Silva per chiedergli un suo parere su Wikipedia, e mi ha detto: «Mi va bene Wikipedia, ma dopo controllo sulla Treccani». Temo che anche De Silva si sia giocato Wikipedia.

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