Presidente Licia Ronzulli, si avvicina l'approdo in aula della manovra. Quale sarà l'atteggiamento di Forza Italia in aula?
«Come sempre di grande responsabilità. Siamo ben consapevoli che due terzi dei 35 miliardi stanziati dalla legge di Bilancio serviranno per tutelare i cittadini e le imprese dal caro energia. Così come giudichiamo con favore come il governo ha deciso di impiegare i restanti 14 miliardi. Certo, nello spirito di collaborazione che ha sempre caratterizzato Forza Italia, riteniamo utili alcune modifiche per migliorare la manovra, anche in base ai punti del programma di governo sottoscritto dal centrodestra».
Quali sono le modifiche per voi imprescindibili?
«Parlerei piuttosto di proposte d'intervento, non di modifiche imprescindibili. Diamo il nostro contributo con suggerimenti costruttivi e di buon senso, come per esempio quello di incrementare la decontribuzione sulle nuove assunzioni dei giovani».
Il tema del Superbonus appare come quello più caldo in questa fase. Forza Italia chiede con forza di aiutare le imprese in difficoltà e sbloccare i crediti con le banche.
«Se non si sbloccano i crediti incagliati le aziende falliscono, se falliscono si perdono i posti di lavoro. Non possiamo rischiare di mandare a casa 100mila persone. Il primo e più grande problema, oggi, è quindi quello di sbloccare i crediti che le banche non stanno più acquistando dalle imprese. Imprese che sono già impegnate nei lavori di ristrutturazione e che non sanno più a chi cedere i crediti maturati. Ma c'è anche un'altra modifica che abbiamo chiesto e sulla quale vedo che c'è convergenza con gli alleati».
Quale?
«Quella sui tempi troppo stretti fra l'approvazione del decreto e la sua entrata in vigore. La gente si è fidata e si è affidata allo Stato. Lo Stato adesso non la può mollare. Il termine entro il quale doveva essere presentata la Comunicazione di inizio lavori (la Cila), necessaria per poter ancora godere del superbonus al 110 per cento è stato fissato dal governo al 25 novembre. Poiché il decreto che ha modificato la misura è entrato in vigore il 19 novembre, abbiamo ritenuto che appena 6 giorni per provvedere alla conclusione delle pratiche necessarie all'avvio dei lavori siano pochi. Per Forza Italia è necessaria la proroga del termine per la presentazione della Cila almeno fino al 31 dicembre».
Come procede in questo senso l'interlocuzione con il ministro Giorgetti?
«Ne abbiamo parlato con lui durante le riunioni che si sono svolte a palazzo Chigi e gli abbiamo consegnato le nostre proposte. Ci sentiamo quotidianamente per trovare soluzioni che tutelino i cittadini e le imprese e non mettano a rischio i conti».
Sulla rivalutazione delle pensioni e l'innalzamento delle minime state lavorando a un piano di legislatura?
«In campagna elettorale abbiamo preso un impegno preciso con gli italiani: portare le pensioni minime a mille euro al mese. È quello che intendiamo realizzare nell'arco dei prossimi 5 anni. Con la legge di bilancio facciamo un primo ma importante passo in questa direzione: le pensioni minime verranno rivalutate del 120%. È il frutto di una precisa scelta politica, nella consapevolezza che per chi percepisce 525 euro è praticamente impossibile arrivare a fine mese. Nel 2023 queste persone riceveranno 571 euro. Qualcuno dall'opposizione le ha definite briciole. Forse dopo anni in Parlamento c'è chi ha perso contatto con la realtà. Ma per chi non arriva alla fine del mese 50 euro in più non lo sono».
In questi giorni sono nate alcune tensioni per l'interlocuzione del governo con Azione. Qual è il suo giudizio al riguardo?
«L'interlocuzione delle opposizioni con il governo non è e non sarà mai fonte di problemi.
Al contrario, ben vengano i contributi di tutti coloro che vogliono dialogare sulla legge di bilancio. Quello che non accettiamo sono gli attacchi, gratuiti e puerili. Anche se sono irrilevanti, come irrilevante è chi li muove e provoca solo perché in cerca di visibilità».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.