Incubo immigrati a Colonia decine di donne violentate

Dramma nella notte di Capodanno: un migliaio di arabi e nordafricani protagonisti di agguati a sfondo sessuale. Denunciato anche uno stupro

Noam BenjaminÈ successo la notte di San Silvestro. Un gruppo o meglio un'orda di uomini ha aggredito, molestato, terrorizzato e palpeggiato decine di donne in attesa dell'autobus davanti alla stazione centrale di Colonia. È stato Wolfgang Albers, capo della polizia nella città renana, a confermare l'accaduto: «Abbiamo registrato un grande numero di aggressioni a sfondo sessuale; è stato un evento enorme», ha confermato lunedì in conferenza stampa. Nel corso delle ore le denunce sono salite a quota 90 e fra le tante c'è né anche una, ha spiegato lo stesso Albers, per vera e propria violenza sessuale. Se non è la prima volta che un gruppo di uomini agisce in gruppo per esercitare violenza su donne indifese, a lasciare senza parole è la dimensione del branco degli accusati: fra i mille e i 1.500 individui. «I crimini sono stati compiuti da un gruppo di persone che in apparenza provenivano per la maggior parte dal Nord Africa o dal mondo arabo». È un uso molto attento delle parole, quello fatto dal capo della polizia. La Germania moderna, progressista e antinazista è un Paese attento al politicamente corretto. Impegnate da mesi su impulso diretto della cancelliera Angela Merkel ad accogliere decine di migliaia di profughi in fuga da Siria, Iraq e Afghanistan, le istituzioni tedesche si tengono ben lontane da ogni accento xenofobico. Davanti alla crescita delle forze politiche contrarie alla politica di accoglienza dettata dal governo, anche nel discorso televisivo di Capodanno, la cancelliera ha invece ribadito che i rifugiati «sono un'opportunità per la Germania». È vero che la Repubblica federale conosce un calo demografico senza precedenti e che Angela Merkel punta alla buona borghesia siriana in fuga da Assad per compensare il vuoto nelle culle; ma è anche vero che mentre il secondo canale della televisione pubblica ritrasmetteva il messaggio di auguri di Frau Merkel sottotitolato in arabo a uso del milione di nuovi richiedenti-asilo, nel piazzale della stazione di Colonia un gigantesco gruppo di stranieri terrorizzava centinaia di donne. Nell'unirsi al coro degli indignati, il numero due del sindacato di polizia (GdP), Arnold Plickert, ha parlato di un «massiccio attacco contro diritti fondamentali» delle persone. Plickert ha aggiunto di non avere memoria di incidenti di simile portata nella storia recente tedesca ma ha comunque chiesto che nessuno sfrutti i fatti di Colonia per soffiare sull'intolleranza contro gli stranieri. Al di là della nazionalità del branco, la quarta città tedesca è sotto choc. Martedì la prima cittadina, Henriette Reker, ha organizzato una riunione con la polizia per capire come sia stato possibile che tanta violenza sia potuta accadere nel centro della città, a pochi passi dal famoso duomo. Il silenzio delle forze dell'ordine è stato pesantemente criticato sui social media: in molti hanno accusato la polizia di voler nascondere l'origine degli assalitori. Dopo la condanna di rito, il ministro degli Interni, Thomas de Maizière, ha invece affermato che la circostanza secondo cui gran parte degli aggressori fossero immigrati «non deve portarci a una situazione per cui sui rifugiati in cerca di protezione in Germania pesino subito dei sospetti». Per il suo collega alla Giustizia, Heiko Maas, la polizia si è trovata davanti «a un tipo completamente nuovo di crimine organizzato».

Un crimine nuovo ma forse più diffuso di quanto sospettato. Notizie di violenze di gruppo nella notte di Capodanno sono giunte anche da Stoccarda e da Amburgo: solo nella città anseatica almeno dieci donne sono state rapinate e molestate dal branco.

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