Infanta assolta A suo marito 6 anni per frode

Madrid «Uguali davanti alla legge», era stato questo il commento a caldo degli spagnoli quando lo scorso 27 aprile, il giudice Josè Castro aveva deciso di ascoltare e interrogare davanti alla sezione Anticorruzione del Tribunale di Palma di Maiorca, l'Infanta Cristina, 51 anni, secondogenita del Re emerito di Spagna Re Juan Carlos I e sorella di Re Felipe VI. Il motivo era la fine delle indagini sul caso «Noos» in cui compariva indagato per malversazione, evasione fiscale e riciclaggio di denaro, suo marito, Iñaki Urdangarin.

Secondo il giudice inquirente, l'Infanta non poteva non sapere degli affari poco puliti del consorte che, tramite una fondazione e sotto l'egida della Corona di Spagna, organizzava eventi sportivi e culturali, ma che in realtà era una copertura per pompare 4 dei 6 milioni di euro raccolti tra pubblico e privato direttamente nelle sue tasche, attraverso un giro di elusioni e paradisi fiscali. Ieri il Tribunale di Palma, isola di cui Cristina è Duchessa, l'ha assolta, intimandole soltanto il pagamento di una multa di poche migliaia d'euro per avere omesso alcune informazioni fiscali, mentre ha condannato a sei anni e tre mesi di galera Urdangarin.

Il Tribunale ha così riconosciuto l'estraneità della Duchessa di Palma nel controllo dei fondi, benché lei fosse presidente della Onlus e lavorasse a stretto contatto col marito.

Cristina, inoltre, non poteva ignorare che Iñaki spendeva il nome dei Borbone per ottenere vantaggi economici, un'attività che, pare, Juan Carlos ignorasse. Da ieri Cristina tira il fiato e prepara la separazione ufficiale dal marito, già scaricato e ora condannato.RPel

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica