Integralista ferisce sette persone scelte a caso: arrestato

Integralista ferisce sette persone scelte a caso: arrestato

GerusalemmeEcco una nuova idea per l'Isis e gli altri terroristi: attaccare con l'acido. La Strada delle Gallerie che costeggia Betlemme e connette Gerusalemme ai villaggi circostanti nei Territori e dentro la Linea Verde, ieri è stata testimone del primo attacco chimico. È accaduto verso l'una del pomeriggio. Un'altra ispirazione rabbiosa dopo che in 11 attacchi dal 27 ottobre, quando furono travolte alla fermata del tram una neonata e una ragazza, sono state trucidati 24 passanti. Ieri un terrorista palestinese ha gettato acido su sette israeliani, fra cui una madre con le sue tre figlie e una delle nipotine. Altri due passanti sono stati feriti. Il militante della Jihad Islamica, Amal Shahama del villaggio di Nahalin, vicino a Betlemme, ha proseguito la caccia con un cacciavite finchè l'ha fermato un colpo di pistola alle gambe. La Strada delle Gallerie è una via di grande traffico, sia per i palestinesi che vanno a Husan come a Hebron, sia per gli ebrei che abitano nel Gush Etzion ma anche fuori dei Territori. Il terrorista è riuscito a gettare l'acido dentro un'auto.

L'odio palestinese compie attentati ogni giorno spesso col plauso dell'Autorità Palestinese, ma questo non deterre i Parlamenti europei dal chiedere l'istituzione dello Stato Palestinese e ad ogni attacco terroristico si biasima non la campagna d'odio, ma la vittima, Israele, che secondo la lettura politically correct «esaspera» i palestinesi. Un po' come noi esasperiamo l'Isis, che ci tagliano la testa perchè Obama li bombarda. Stavolta le colpe di Israele sono legate alla morte del ministro palestinese Abu Ein durante una manifestazione. Tutto il mondo sostiene che un politico palestinese è stato vilmente assassinato. Il ministro si era rifugiato in America dopo aver compiuto un attacco terroristico che uccise due sedicenni nel '79, era stato poi estradato e condannato all'ergastolo, e nell'85 fu liberato nel famoso «scambio Jibril». Patologi israeliani e palestinesi differiscono sulle cause della morte: per i palestinesi il trauma dello scontro fisico con la polizia è stato decisivo, ma gli israeliani hanno verificato una gravissima situazione cardiaca e delle coronarie, bloccate da tempo per l'80 per cento. Il corrispondente di Sky News ha testimoniato che un infermiere israeliano ha cercato di salvarlo ma è stato bloccato.

Ci sono ragioni per non gettarsi in una campagna d'odio come quella che definisce l'episodio «un crudele assassinio» minacciando il blocco della collaborazione di sicurezza.

Ma anzi, l'attacco terroristico di ieri ha un suo corrispettivo internazionale nelle fucilate sparate da quattro motociclisti contro l'ambasciata d'Israele a Atene. Le accuse contro lo Stato ebraico, dalle tv arabe al Parlamento irlandese all'Onu, ottengono l'effetto desiderato.

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