Le frasi che Matteo Renzi ha pronunciato in Senato qualche giorno fa sullo stato di salute della giustizia in Italia hanno sollevato una serie di riflessioni da parte di esponenti politici. Il leader d'Italia Viva, del resto, ha sganciato delle vere e proprie "bombe", quantomeno sotto il profilo della portata delle argomentazioni e degli ambiti interessati dall'intervento in Aula.
Tra coloro che sono intervenuti, anche Guido Crosetto, che su Twitter ha scritto quanto segue: "Ieri un ex PdC, ex segretario del Pd, in Senato, ha fatto un discorso durissimo sulla magistratura. L’uso improprio dei poteri affidati a chi dovrebbe custodire la giustizia è una ferita aperta da decenni, che la politica ha paura di affrontare. Sui quotidiani, oggi, ZERO. Paura?". Abbiamo voluto intervistare l'ex sottosegretario alla Difesa per comprendere al meglio quale sia il suo pensiero rispetto al "discorso durissimo" di Matteo Renzi e non solo.
Partirei dal suo tweet di ieri. Lei, in sintesi, dice: Renzi ha posto un problema grosso, ma nessuno se ne occupa come dovrebbe...
"Renzi non sarà il primo e non sarà l'ultimo, ma sono pochissimi quelli che lo fanno. In sintesi, Renzi ha detto che in Italia c'è un problema di giustizia, non di magistratura. Le persone cui noi abbiamo affidato il compito di amministrare la giustizia, e che dunque per questo motivo hanno poteri enormi e straordinari sulla vita delle altre persone, non l' hanno svolto in modo asettico e super-partes, ma hanno fatto parte del gioco e hanno cercato, con le loro azioni, di modificare gli scenari politici e di tenere sotto scacco la politica e le istituzioni repubblicane. Quindi una cosa gravissima".
Lei ha sottolineato che sia stato Renzi a fare questo discorso o sbaglio?
"L'ho sottolineato perché lo ha fatto lui. Lo avesse fatto Conte avrei fatto lo stesso discorso. Non mi interessa chi lo fa. Mi interessa che tutte le volte che c'è qualcuno che fa un discorso di questo tipo quel discorso cade nel vuoto, mentre senatori e deputati si girano dall'altra parte. Come se avessero paura di vederlo e di prendere le decisioni congruenti. Se il Parlamento ha paura di un potere dello Stato, la cosa mi preoccupa ancora di più. Perché il Parlamento rappresenta il popolo".
Senta, però è palese che le riforme Cartabia siano servite pure a scacciare l'ombra del giustizialismo grillino. A Fratelli d'Italia non sarebbe convenuto votarle?
"Io non parlo a nome di Fratelli d'Italia. Se vuole qualcuno che parli a nome di Fdi, parli con loro. Io parlo a nome di Guido Crosetto. Dalle mie parti si dice piuttosto che meglio meglio piuttosto. La riforma di certo scaccia alcuni dei problemi creati dalle follie della riforma Bonafede, ma ripeto: siamo all'1% del lavoro. Come ha detto Renzi ieri è "un buon inizio". Ma l'obiettivo è ancora lontano".
Però la politica - questa è la sensazione - sarà ancora chiamata ad occuparsi di Giustizia. Possibile immaginare un'Assemblea costituente?
"A me piacerebbe e sarebbe l'unico modo. Ma andrebbe trovato il modo di eleggere persone libere, totalmente libere".
La percezione, però, è che stia nascendo un fronte garantista, al netto delle ideologie, in opposizione al fronte giustizialista...
"Lo spero. Perché ad oggi il fronte giustizialista teneva insieme il Pd, il MoVimento 5 Stelle ed anche parti della destra. Non hanno capito che in questo modo non hanno creato problemi a quelli che delinquevano ma hanno creato problemi alle istituzioni. Non c'è più stata un'istituzione nazionale, regionale o provinciale che sia più stata libera di agire e che abbia potuto fare il suo lavoro senza fare nulla di male, nulla di illegale, negli ultimi anni. Ci sono comuni o Regioni in cui chiunque abbia fatto il sindaco o il presidente di Regione è stato raggiunto da un avviso di garanzia qualunque cosa avesse fatto. Mi pare eccessivo".
Torniamo a Renzi: lei ha sottolineato la provenienza politica..
"Era il segretario del Pd. Conosce benissimo il partito che più di tutti è stato avvantaggiato da questa magistratura".
Lei ha aggiunto che i giornali hanno tacitato la questione. Noi ce ne siamo occupati
"Ci sono fior di giornalisti che hanno fatto carriere grazie ai rapporti con le procure e alle veline delle procure, oppure alle anticipazioni delle procure su cui neppure gli indagati sapevano nulla. Giornalisti che hanno scalato posizioni all'interno dei giornali e giornali che hanno costruito il loro fatturato, sui rapporti con le procure e quindi è difficile che poi... e poi ci sono i proprietari di quei giornali che tendono a tenersi buone le procure".
Una riforma che andrebbe fatta subito in materia di Giustizia secondo Guido Crosetto
"Intanto il blocco dell'avanzamento automatico di carriera: è l’unica professione nella quale tutti raggiungono l’apice delle carriera solo per anzianità e senza alcun giudizio sui risultati del lavoro svolto e senza un giudizio sulla qualità del lavoro svolto. E poi una riforma del Csm, che non può essere lasciato in mano alle correnti che alla fine rischiano di penalizzare i magistrati migliori, preferendo i magistrati di parte".
Dunque è d'accordo con Renzi sulla "correntocrazia"
"Chiunque. Tutti sono d'accordo. Basta ascoltare cosa dicono quando non hanno i microfoni davanti".
Cosa ne dice dell'associazione che Renzi ha operato tra la "correntocrazia" e la "partitocrazia"?
"La
partitocrazia, alla fine, distrugge i partiti. La correntocrazia distrugge la vita delle persone, privandole della libertà, se sono nemici politici. Sono due cose negative, ma una ha chiaramente delle incidenze peggiori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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