Ennesima gaffe di Toninelli. Adesso sbaglia pure il quesito del referendum

A "In Onda" il 5s Danilo Toninelli ha illustrato in modo sbagliato il quesito del referendum confermativo sul taglio del numero dei parlamentari

Ennesima gaffe di Toninelli. Adesso sbaglia pure il quesito del referendum

Forse si è semplicemente spiegato male oppure non ha capito il quesito del referendum su un tema caro al M5s di cui, peraltro, fa parte. Quel che è certo è che Danilo Toninelli nel suo intervento a In Onda su La7 non ha fatto un bel regalo a quella parte d’Italia che si augura una riduzione del numero dei parlamentari. Perché è su questo tema, e non solo, che i cittadini andranno votare il 20 e 21 settembre.

Ma l’ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel governo Conte I è riuscito nell’incredibile impresa dell’autoboicottaggio."Vuoi tu cittadino italiano mantenere 945 parlamentari eletti dal popolo anziché 600? Sì o no", ha esclamato Toninelli. Errore clamoroso il suo perché ha invertito completamente il quesito del referendum che invece parte dalla conferma della modifica votata nelle Camere.

Uno sbaglio non tanto piccolo che potrebbe aver mandato in confusione i telespettatori, anche quelli che seguono la politica. Qualcuno da casa, infatti, potrebbe aver capito che l’ex ministro è sì favorevole al taglio del numero dei parlamentari e, per questo, schierato per il "No". Non si può neanche escludere che l’errore possa anche avere conseguenze sul voto. Nelle ultime settimane il fronte del "No", quello avversario di Toninelli, è in crescita.

Non va dimenticato che proprio sulla riduzione di chi siede a Montecitorio e Palazzo Madama Toninelli ha cambiato idea. Nel 2016, prima del referendum voluto da Matteo Renzi che prevedeva una riduzione dei parlamentari, l’esponente 5s faceva campagna a favore del "No" mentre adesso sta facendo esattamente l’opposto, anche se non si direbbe.

Per di più nella stessa puntata di In Onda, Toninelli ha attaccato il leader di Iv accusandolo di aver cambiato idea."Non diminuisce la rappresentatività dei cittadini italiani. Ci stiamo uniformando agli altri Paesi, non facciamo niente di stravolgente. Il signor Renzi prima dice sì, poi dice no.

Ora che sembra che dica di nuovo sì, e ci servono, ahinoi, anche i suoi voti", ha spiegato il pentastellato che forse potrebbe aver commesso un altro errore. L’ultima frase, infatti, sembra una involontaria indicazione che la vittoria del "Si" non è più così scontata. In politica anche il fattore psicologico ha la sua importanza.

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