Ipotesi multe: più salate per i ricchi

Salvini: via la patente a vita per i casi più gravi. La gaffe sull'auto a 7 posti (omologata)

Ipotesi multe: più salate per i ricchi

Aggiornamento del Codice della strada, le cui linee guida, aggiustamenti a parte, risalgono a 30 anni fa; educazione stradale nelle scuole e revoca a vita della patente nei casi più gravi di incidenti. Ma anche il rialzo delle multe in base al reddito del sanzionato.

Il tema della sicurezza stradale entra tra le priorità del governo, preoccupato anche dalla sequenza di sciagure nelle ultime settimane con numerose vittime. Nel Barese, nello scontro tra un'auto con 5 giovani a bordo e un bus, ci sono stati altri 3 morti. Due i feriti gravissimi.

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, detta così una prima agenda di interventi, a partire dalla rapida convocazione di un «tavolo» specifico. Insieme al viceministro Galeazzo Bignami, è intervenuto alla presentazione dell'annuale Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, dedicato nell'occasione ai giovani neopatentati. Nel mondo, infatti, gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte in soggetti tra i 5 e i 29 anni. «Se ci si mette consapevolmente alla guida da drogati o ubriachi marci, provocando incidenti con morti e feriti, la sospensione della patente per uno o due anni non è abbastanza. Queste persone rappresentano una bomba e dei potenziali assassini. Quindi, se non la revoca a vita della patente, vadano incontro almeno alla sospensione per 10 anni», il giro di vite chiesto dal vicepremier. E subito l'altra proposta: realizzare una proporzionalità tra reddito e sanzioni, «perché se la sanzione ha evidentemente una natura anche afflittiva, una persona che ha un reddito più elevato può evidentemente essere afflitta da un punto di vista di contrasto ai fenomeni di sicurezza stradale con una sanzione più alta». Poi riferendosi alla tragedia di Alessandria aggiunge: «È giusto sanzionare gli automobilisti irresponsabili e le cronache di questo fine settimana lo dimostrano. Ma è chiaro che non sali in auto in sette... Su questo puoi fare tutta l'educazione stradale che vuoi, ma questo mi sembra oggettivo». Parole che lasciano amareggiato il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante: «A quanto mi risulta l'auto era omologata per sette. Salvini dimostra di non avere la minima sensibilità, oggi fare polemica e affermazioni leggere non serve. Meglio astenersi e, più avanti, trovare insieme soluzioni adeguate per evitare, se possibile, il ripetersi di eventi così drammatici».

Tra gli allarmi lanciati ieri anche quello relativo alle revisioni dei mezzi pesanti. «Ci sono province - dice il viceministro Bignami - dove un camion su due è fuori norma, per colpa della Pubblica amministrazione che non è in grado di fare le revisioni nei tempi certi». E più di una auto su quattro, poi, ha oltre 15 anni di servizio. Tutte questioni che Salvini intende affrontare coinvolgendo anche il ministero dell'Istruzione, gli Enti locali e i Comuni. «È fondamentale - ha sottolineato - portare l'educazione stradale sui banchi di scuola. La prevenzione è la prima arma. Trovo, infine, interessante l'ipotesi di una patente graduale in cui la persona è aggiornata, accompagnata e informata. Senza dimenticare che occorre rendere più sicura la mobilità sulle due ruote, imponendo l'uso del casco e la targa sui monopattini». Della patente a più livelli ha parlato Luigi Di Matteo, direttore tecnico di Aci. In pratica, la necessità per i neopatentati di superare un apposito esame prima di passare a una cilindrata superiore.

Dal Rapporto Dekra, illustrato dal presidente Toni Purcaro, emerge l'importanza di supportare il processo di maturità dei teenagers alla guida rendendoli consapevoli dei rischi nel loro lifestyle quotidiano. Sono identificati come fattori nocivi: droga, alcol, smartphone, corse illegali e scarsa esperienza alla guida.

Pur essendo molto più sicuri i viaggi in auto per i passeggeri, ancora oggi nell'Ue gli incidenti nella fascia 18-24 anni causano, nel 64% dei casi, la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva.

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