Le ipotesi: super green pass terze dosi e sieri under 12

La strategia del governo per Natale: regole rigide sul certificato e vaccino ai piccoli. E spunta l'obbligo

Le ipotesi: super green pass terze dosi e sieri under 12

Accelerazione delle terze dosi per tutta la popolazione con l'obbligo in arrivo per gli operatori sanitari. Zone rosse mirate. Vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni ma non obbligatorio. Green pass con regole più stringenti. Potrebbe durare di meno, da 12 a sei mesi. Potrebbe non essere più possibile ottenerlo con il tampone ed essere richiesto anche per salire sui treni regionali.

Misure sul tavolo del governo per scongiurare un nuovo boom di contagi ed evitare di passare il Natale blindati come lo scorso anno. Misure da implementare progressivamente alla luce della risalita dei contagi e sopratutto delle eventuali ospedalizzazioni. Decisive le prossime due settimane.

Vaccinare gli under 12 è il mantra che da qualche settimana ripetono gli esperti. Il coronavirus circola e muta soprattutto nella popolazione non vaccinata quindi anche tra gli under 12 per i quali ancora non c'è un vaccino disponibile. Naturalmente occorre aspettare il via libera delle agenzie regolatorie europea ed italiana ma i pediatri sono pronti allo sprint soprattutto dopo aver visto i dati su ospedalizzazioni e ricoveri nella fascia d'età da zero a 19 anni nel periodo che va dal 25 agosto al 9 novembre. Dati che confermano come anche tra i giovanissimi purtroppo il Covid possa provocare gravi complicazioni.

In un report della Società Italiana di Pediatria, Sip si evidenzia come «in poco più di due mesi, per la sola fascia di età 6-10 anni» sia stato registrato «un incremento pari a 24.398 casi». La Sip e l'Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi) evidenziano come nella fascia di popolazione 0-19 anni sono stati confermati 791.453 casi dall'inizio dell'epidemia. Tra questi le ospedalizzazioni sono state 8.451, 249 i ricoveri in terapia intensiva e 36 le piccole vittime. Ci sono stati 6 decessi tra i piccoli al di sotto dei tre anni; cinque vittime tra i 3 ed i 5 anni; sei decessi tra i sei e i 10 anni; 7 tra gli 11 e i 13 anni. Sono stati 64 i ricoveri in terapia intensiva per i piccolissimi sotto i tre anni.

I dati sono quelli dell'Istituto Superiore di Sanità. Ieri anche il presidente Iss, Silvio Brusaferro ha ribadito che «aumenta la circolazione del virus in età pediatrica».

Dopo il via libera della Food and Drug administration per la profilassi ta i 5 e gli 11 anni i pediatri auspicano «che al più presto gli organi regolatori europei e nazionali possano permettere ai bambini italiani di beneficiare di tale intervento preventivo». La profilassi per i piccoli verrebbe eseguita negli studi dei pediatri. Tra le ipotesi al vaglio anche quella di organizzare la profilassi con hub temporanei nei pressi delle scuole o all'interno degli istituti con spazi adatti.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, spinge sull'accelerazione della terza dose «per fermare la quarta ondata» e conferma che l'obbligo del booster per i sanitari è in arrivo: «decideremo nei prossimi giorni».

Di fronte alla risalita dei contagi torna anche l'ipotesi della carta verde per i trasporti regionali. A rilanciarla la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, Caterina Bini. «Quella sui mezzi pubblici è una discussione importante e sui cui lavorare: non è corretto che sull'alta velocità venga controllato il green pass e sul regionale viga solo l'obbligo di mascherina ma non di mostrare il certificato verde -dice la Bini-Ritengo che la politica sia sta stata troppo divisa sul tema green pass».

E proprio mentre i guariti insistono per ottenere un

green pass «prolungato» alla pari con i vaccinati il governo invece ipotizza di ridurre la durata da 12 a sei mesi dopo l'ultimo richiamo in modo da spingere prima la popolazione a sottoporsi al booster con vaccino mRna.

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