Israele colpisce la Siria. "E risponderemo all'Iran"

Raid su Damasco: 3 morti, uno è il genero di Nasrallah. Netanyahu: "In guerra con l'asse del male". Biden: "no" all'attacco ai siti nucleari

Israele colpisce la Siria. "E risponderemo all'Iran"
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La risposta di Israele all'attacco iraniano dei duecento missili ci sarà, senza dubbi né frenate dagli Stati Uniti stavolta, anche se si moltiplicano gli appelli per uno stop alle armi. «Risponderemo, sappiamo come individuare obiettivi importanti, sappiamo come colpire con precisione e in modo potente in ogni luogo del Medio Oriente», ha avvertito il capo di Stato maggiore israeliano, il generale Herzi Halevi, poche ore prima che un presunto attacco israeliano prendesse di mira ieri un appartamento di un edificio a tre piani a Damasco, in Siria, uccidendo tre persone e facendo diversi feriti, in una probabile nuova azione mirata. «Siamo nel mezzo di una guerra contro l'Asse del male dell'Iran che cerca di distruggerci», spiega Benjamin Netanyahu nel primo discorso tv dopo l'attacco: «Vinceremo perché staremo insieme, con l'aiuto di Dio». In un raid a Damasco è stato ucciso Hassan Jaafar Kassir, genero di Hassan Nasrallah. Su Teheran si prepara «una rappresaglia significativa», dicono le indiscrezioni, che potrebbe arrivare «presto», anche se Halevi non si è sbilanciato: «Sceglieremo noi quando esigere il prezzo». La risposta israeliana causerà «danni finanziari importanti» al regime di Teheran, è la soffiata al Times of Israel. Ma la strategia del governo è in corso di definizione, anche se l'aeronautica israeliana già scalda i motori. Lo Stato ebraico potrebbe agire non solo tramite le rodate esecuzioni mirate e gli attacchi ai sistemi di difesa del regime di Teheran, ma anche colpendo infrastrutture strategiche come impianti di petrolio e gas, fino ai siti nucleari. Dopo la nuova sfida di Teheran, dopo il lancio di quasi 200 missili su Israele, il doppio dei quali balistici rispetto al precedente attacco dello scorso aprile, Netanyahu ha riunito i vertici di sicurezza e Difesa. Lo Stato ebraico non resterà inerme, anche se Teheran starebbe preparando attacchi in successione più intensi, in caso di risposta israeliana.

Prima di decisioni definitive sulla portata della rappresaglia, il governo israeliano attende di consultarsi con la Casa Bianca, con cui è in contatto già da martedì, fino a un'attesa telefonata per ieri sera tra il presidente americano Joe Biden e Netanyahu, che non si parlano dal 21 agosto. Il leader statunitense ha chiesto una «risposta coordinata» al G7 per «l'inaccettabile attacco» e anche nuove sanzioni all'Iran, ma non darà il suo sostegno a raid contro siti nucleari iraniani. «Ci saranno gravi conseguenze», ha spiegato Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale americana. «Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi», ha ribadito l'ambasciatrice Usa al Consiglio di Sicurezza Onu convocato ieri d'urgenza. Stavolta l'impegno americano ad assistere Israele andrà oltre rispetto ad aprile, quando Washington diede un contributo decisivo ma chiese a Israele di limitare la risposta.

Tel Aviv ha spiegato che i missili impiegati dagli iraniani sono i più avanzati di cui dispone Teheran, che tuttavia non ha usato un missile ipersonico, come invece sostiene. La Repubblica islamica ha impiegato una fetta significativa del suo arsenale, che si stima ammonti a circa 3mila missili balistici.

L'esercito israeliano ha ammesso che diverse basi dell'aeronautica sono state danneggiate, ma che non sono state colpite armi, soldati o aerei. L'Idf ha parlato di «alti tassi di intercettazione» ma ha evitato di fornire il dato preciso, per evitare di «dare all'Iran e a Hezbollah informazioni che li aiuterebbero a imparare la lezione».

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