È un'Italia a pois quella che da oggi cambia di nuovo colore in base alle fasce di rischio delle Regioni delineate dal monitoraggio settimanale della cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità. C'è tanto giallo lungo lo Stivale, grazie ad un indice Rt a 0.84, un po' di arancione in Puglia, Sicilia, Umbria e in provincia di Bolzano e qualche chiazza di rosso qua e là, in quei comuni dove le varianti del virus hanno fatto schizzare i casi in maniera preoccupante rendendo necessarie misure più restrittive, come in tutta la provincia di Perugia e in sei piccoli comuni del Ternano (Amelia, Attigliano, Calvi dell'Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo). Poi c'è la Toscana, dove a causa del rischio varianti l'area di Chiusi nel senese sarà «in rosso» per una settimana. Disposizioni «particolari» anche in Abruzzo, che resta in fascia gialla, ma ci sono tre zone rosse dove questa settimana le scuole superiori tornano in didattica a distanza. Anche in Sicilia il governatore Nello Musumeci è dovuto correre ai ripari già da venerdì, stringendo le regole a Tortoli, in provincia di Messina.
Nessuna Regione è interamente in rosso, così come la maggior parte dei territori sono lontani dal conquistare il bianco, che indica un rischio basso e dove potrebbero ripartire quasi tutte le attività senza restrizioni. Il colore predominante è il giallo. Un segnale rassicurante, certo, ma il ministro della Salute Roberto Speranza invita comunque alla «massima prudenza»: «Non significa scampato pericolo, il virus circola e il rischio, anche per via delle varianti, resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco», scrive su Facebook. Anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, chiede ai concittadini di mantenere comportamenti adeguati anche in zona gialla: «Sono sempre dell'opinione che si debba trovare l'equilibrio tra un minimo di libertà e il rispetto delle regole, cercando di rispettare il distanziamento e evitare assembramenti».
L'unico cambio di colore rispetto alla scorsa settimana è quello della Sardegna, passata in giallo dopo due settimane in zona arancione tra proteste e polemiche per un «declassamento» ritenuto eccessivo. Resta in arancione invece la Provincia di Bolzano, che però ha l'Rt superiore a 1 e dunque da lunedì ha deciso un auto-lockdown per tre settimane per cercare di abbassare la curva. Anche se per l'Iss non sono per ora emerse evidenze scientifiche della necessità di cambiare le misure a causa delle varianti del virus, oltre alle solite misure di protezione e ad un pizzico di prudenza in più, il fatto che ora girino anche nel nostro Paese preoccupa i governatori, alle prese anche con gli assembramenti del fine settimana, tanto che alcuni di loro hanno deciso ulteriori strette. In Alto Adige il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha istituto da oggi un regime di lockdown duro, con bar e ristoranti chiusi, serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, stop alla mobilità tra Comuni e superiori in dad al 100%.
In Toscana particolare allarme per sette studenti della Normale di Pisa risultati positivi. Disposta la chiusura temporanea della mensa, delle aule, della biblioteca dell'università, dove la didattica proseguirà online.
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