Ogni occasione è buona per sfilarsi dalla maggioranza. Specie in occasioni come quella di Narni, dove tutti i leader dei partiti di maggioranza, compreso il premier Conte, si sono fatti fotografare insieme per celebrare "visivamente" l'alleanza alle elezioni regionali umbre di domenica 27 ottobre. Tutti i leader. Tutti, tranne il solito Matteo Renzi. Malgrado sia stato proprio il fondatore di Italia Viva a tessere le trame della ragnatela che ha portato alla nascita del Conte-bis, l'ex premier è costantemente in prima linea quando si tratta di smarcarsi dalla maggioranza, che sia un'idea del Movimento 5 Stelle (quota 100) o una proposta di Nicola Zingaretti (l'appello a Luigi Di Maio di trasformare l'intesa di governo in un'alleanza più strutturata, a livello nazionale e locale).
Italia Viva, all'evento di Narni, non c'era. Il motivo? Lo spiega, in un'intervista a Repubblica, il vicecapogruppo alla Camera del neo-partito renziano, Luigi Marattin: "Pd, M5S e LeU stanno costituendo un'alleanza politica strutturale, magari pure un soggetto politico unico: una socialdemocrazia innervata da movimentismo, come quella di Sanders negli Usa. Noi siamo liberal-democratici", la precisazione di Marattin. Non per questo, però, Iv intende venir meno alla sua collocazione nel centrosinistra. "Chi voterei se fossi umbro? Mi auguro vinca il candidato alternativo al fronte sovranista", cioè Vincenzo Bianconi.
Stessa cosa per l'Emilia-Romagna, dove il voto è fissato per il 26 gennaio e Italia Viva, per qualcuno, potrebbe avere la pazza idea di presentare un suo candidato. Ipotesi smentita fermamente da Marattin: "Spero che vinca Stefano Bonaccini - governatore uscente del Pd, ndr - perché ha dimostrato di saper governare bene con risultati concreti, portando la Regione ai vertici nazionali per Pil. Detto ciò, la dimensione del nostro impegno come Iv sarà anche legata al tasso di innovazione che Stefano vorrà portare".
Ma il passaggio più interessante dell'intervista di Marattin è sull'ormai proverbiale foto di Narni. Un grave errore, per l'esponente di Italia Viva: "Le 'foto di...' non fanno una bella fine. Pensiamo ai contenuti. Le alleanze si fanno sulla base delle politiche da portare avanti, non con schemi precostituiti".
In effetti, in politica, le foto "di squadra" non portano bene. E smascherano chi si mette in posa. Come il capo politico pentastellato Luigi Di Maio, che non molto tempo fa urlava in un video: "Mai con il partito di Bibbiano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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