Un governo sempre più in confusione, lamentano all'opposizione, rischia di danneggiare il Paese ben più di quanto già fatto dal lockdown di questi mesi. Gli annunci sul taglio dell'Iva non seguiti da fatti concreti alimentano le polemiche. Lo stesso leader del Carroccio lancia l'amo a una maggioranza divisa e sfibrata. «La Lega è disponibile al taglio dell'Iva e a qualunque taglio delle tasse - commenta Matteo Salvini - ma temo che il governo sia già tornato sui suoi passi». Anche il ventilato (dai grillini) blocco del Codice degli appalti, poi smentito dai Dem, dimostra un forte disorientamento. Proprio la sospensione del Codice e il taglio dell'Iva sono battaglie che il centrodestra porta avanti da tempo. E oggi vedere questo spettacolo rende più guardingo il fronte dell'opposizione, visto che, tra le altre cose, pure il numero dei senatori grillini continua ad assottigliarsi. «La maggioranza perde pezzi - sottolinea Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio - Può un governo che si regge su una manciata di senatori far ripartire il Paese? Se ha davvero a cuore il bene del Paese, Conte, avvii subito una reale e concreta collaborazione con le opposizioni».
A iniziare appunto da una rivoluzione fiscale. Come quella proposta proprio da Forza Italia che oggi vede iniziare in Commissione finanze alla Camera l'iter della proposta di legge per una pace fiscale. «L'Agenzia delle Entrate - spiega Alessandro Cattaneo, che insieme con Antonio Martino firma la proposta di legge - non sospenderà le lettere di accertamento (oltre 8 milioni quelle nuove). Per molte imprese potrebbe rappresentare il colpo di grazia. L'unica nota positiva è stato apprendere dallo stesso direttore dell'Agenzia che la nostra proposta di un patto fiscale tra Stato e imprese e tra Stato e cittadini è condivisibile nelle linee generali. Speriamo tutti si convincano di un sano pragmatismo: ossia sciogliere immediatamente i contenziosi con cittadini e imprese, permettendo di risolvere subito situazioni appese o attraverso forti sconti o dilazionando la somma dovuta nel lungo periodo».
Per Giorgio Mulè, però, resta preferibile l'immissione immediata di liquidità. Unico modo, dicono, per rilanciare i consumi. «Tagliare di poco l'Iva serve a poco - spiega Mulè - bisogna dare denaro alle persone attraverso un piano fiscale che sia uno shock economico vero». «Tra l'altro - ammonisce il portavoce dei parlamentari azzurri - questi tipi di provvedimenti non si annunciano perché l'annuncio determina un'attesa e una sorta di aspettando Godot, e sappiamo che Godot non arriva mai. Questo Paese per ripartire ha bisogno di certezze sulla liquidità, sul fisco, sulla burocrazia e sulla giustizia: non ci vogliono nove giorni di Stati Generali per capire le priorità del Paese». D'altronde pure dal sindacato arrivano conferme della bontà di questa strategia. «Pur apprezzando l'idea di un taglio dell'Iva - commenta Francesco Cavallaro, segretario della Cisal - ci sembra poco praticabile.
Meglio un più decisivo alleggerimento del prelievo fiscale sui redditi agendo sull'Irpef».Intanto Berlusconi è tornato a Milano. Dopo quattro mesi trascorsi in Provenza, il presidente di Forza Italia è rientrato per effettuare al San Raffaele esami clinici programmati ben prima del lockdown.
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