Non è sempre stato tutto rose e fiori tra il fondatore di Azione Carlo Calenda e l'ex azzurra ma ancora ministro Mara Carfagna. Anzi, nel novembre del 2021, rispondendo ad una domanda sull'ipotesi che proprio la Carfagna divenisse il vertice del chimerico «centro», Calenda si era espresso così: «Credo quindi che sia un'altra cosa. Non è un centro riformista ma un centro che mette insieme tante debolezze per poter essere l'ago della bilancia».
L'ex capo del dicastero dello Sviluppo economico, magari per marcare un'ulteriore distanza, aveva anche utilizzato l'espressione «fritti misti». Quelli che Calenda, con Azione, diceva di voler evitare. Per l'ex candidato sindaco di Roma era infatti necessario «rifondare una politica riformista in Italia non facendo fritti misti, ovvero un centro con tutto il contrario di tutto». Oggi i tempi, per entrambi, sembrano prestarsi meglio ai «centrini». Tre anni fa, ancora, Carfagna e Calenda erano stati protagonisti di un battibecco social e non solo.
La prima si era rivolta al secondo con l'appellativo di «ragazzo», specificando come, in termini di posizionamento politico, Calenda potesse risultare «confuso». L'odierno leader di Azione aveva replicato così: «Non ho il piacere di conoscerla, immagino che lei sia una politica capace e resiliente dopo 20 anni di Cosentino e Berlusconi. Le consiglio di occuparsi della sfida importante che l'attende piuttosto che del sottoscritto. Ps ragazzo ci chiami Mezzaroma». Il che aveva suscitato la contro-replica dell'ex forzista: «Il cattivo gusto e la maleducazione di Calenda si commentano da soli. Oltre ad essere confuso, è un ragazzino viziato e cafone».
In seguito, l'ex ministro dello Sviluppo economico aveva smorzato i toni via Twitter. In queste ore, invece, è spuntata un'altra polemica: quella nata per via di alcune dichiarazioni a SkyTg24 del presidente della Regione Abruzzo ed esponente di Fdi Marco Marsilio. La bufera è stata sollevata anche dal Pd che ha replicato al meloniano. «Auguri a Carfagna e Gelmini.
Due persone che fino a ieri erano considerate delle poco di buono, frequentatrici dei salotti e dei festini di Arcore, e oggi sono delle nobildonne e due grandi statiste», ha dichiarato Marsilio. Per tanti esponenti dem, si tratta di «frasi sessiste».
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