Un leghista su tre è stufo: chiede la rottura con i 5 Stelle

Nel Nord-Est i più critici contro il governo gialloverde. Il 73% degli elettori di Fi vuole l'unità del centrodestra

Un leghista su tre è stufo: chiede la rottura con i 5 Stelle

I tormentati equilibri interni al governo si rinnovano di giorno in giorno. In certi momenti, i due partner sembrano lavorare in completo accordo fra loro, in altri, più frequenti, le contraddizioni e le accuse reciproche sono tali che pare che la rottura sia immediata.

Ad approfondire la frattura potenziale tra le due componenti del governo si aggiungono poi i risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto emersi in questi primi mesi di vita dell'esecutivo. Che hanno visto col tempo una decrescita dei consensi per il partito di Di Maio e, all'opposto, un incremento per quello guidato da Salvini. Che oggi è nettamente più forte e, per di più, in un trend di espansione ulteriore.

Anche per questo motivo, diversi osservatori ipotizzano la possibilità che Salvini possa prendere in considerazione la decisione di rompere l'alleanza in corso e «incassare» in qualche modo il proprio successo. D'altra parte molti premono in questo senso: non solo Berlusconi e Forza Italia, ma anche una buona parte del centrosinistra.

Ma che ne pensano gli italiani? In che misura ritengono opportuno che Salvini lasci Di Maio? Un recente sondaggio dell'istituto Eumetra Mr, realizzato intervistando un campione rappresentativo della popolazione adulta del nostro Paese e presentato nella trasmissione Quarta Repubblica di Rete 4, condotta da Nicola Porro, mostra che la maggioranza (sia pure relativa) continua ad auspicare il mantenimento dell'alleanza in atto. Si pronuncia in questo senso il 49%, dunque grossomodo la metà degli intervistati, a fronte del 34% che è favorevole invece ad una rottura della coalizione e del 17% che non sa o non vuole rispondere al quesito. Come si vede, la numerosità dei sostenitori della continuazione dell'alleanza Salvini-Di Maio è di gran lunga inferiore a quel 60%, che rappresenta l'attuale seguito elettorale dei due partiti che formano l'esecutivo (il che indica che, come vedremo, una parte dei loro elettori si pronuncia invece per la rottura della coalizione), ma costituisce comunque la gran parte degli interpellati.

L'attuale alleanza di governo rimane dunque lo scenario preferito. Ma, come si è detto, con significative aree di dissenso. La più estesa è quella costituita dagli elettori di Forza Italia, tra i quali ben il 73% auspica che Salvini «lasci» Di Maio e ritorni nell'alveo tradizionale della coalizione di centrodestra. Il quadro offerto dai votanti per il Pd è invece notevolmente diverso. Beninteso, anche in questo caso la maggioranza (57%) si pronuncia per una rottura dell'alleanza in atto. Ma si tratta di una percentuale assai più modesta di quella rilevata nell'elettorato di Forza Italia.

Il dato più significativo si rileva esaminando le risposte degli elettori delle due forze politiche che fanno parte dell'esecutivo. Se, infatti, si poteva dare per scontato che sono molto pochi (16%) i votanti per il Movimento 5 Stelle che auspicano una rottura, la posizione dell'elettorato leghista appare assai diversa.

Certo, anche tra i votanti del partito di Salvini, la maggioranza manifesta l'auspicio che la coalizione di governo prosegua. Ma una consistente minoranza (31%), pari a quasi un terzo, è di parere contrario e preme per abbandonare Di Maio. Si tratta soprattutto di elettori presenti al Nord-Est, il che mostra come una parte della base più tradizionale della Lega sia insoddisfatta per la situazione attuale.

Non a caso, già nelle ultime settimane, sono emersi diversi segnali di disagio da parte dei leghisti residenti in queste zone.

Questi dati confermano l'esistenza del fenomeno e ne indicano quantitativamente la misura: una parte minoritaria ma importante - dei votanti per la Lega è scontenta della coalizione di governo e vorrebbe troncarla.

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