L'elogio della leggerezza pull e giacche come nuvole

Da Cucinelli a Brooks Brothers a Cruciani, così camicie e cappotti si possono anche appallottolare

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Firenze «Le nostre giacche sono fazzoletti, le chiamiamo cloud» dice Claudio Del Vecchio poco prima della sfilata con cui Brooks Brothers celebra 200 anni di storia e successi. Siamo nel cuore di Firenze, sotto gli affreschi del Vasari nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, ma in qualche modo sembra di essere a New York dove tutto è cominciato grazie a un signore, Henry Sands Brooks, nato nel 1722 e morto nel 1833 dopo aver fondato il brand che ha vestito tutti i presidenti americani da Andrew Jackson in poi, i divi di Hollywood in ordine alfabetico (dalla A di Fred Astaire alla V di Rodolfo Valentino) grandi artisti come David Hockney, donne entrate nella leggenda come Greta Garbo o Marlene Dietrich e perfino gli interpreti delle fiction televisive. Tra questi c'è Tony Goldwyn che in Scandal interpreta il presidente Fitzgerald Thomas Grant III. La giacca Brooks Brothers con cui seduce Olivia Pope, scampa a un attentato, licenzia il direttore dell'FBI e si comporta da democratico pur essendo repubblicano, contiene la scritta «For the President Fitz». Insomma lo straniamento è totale perché pare che la giacca indossata da Kennedy a Dallas fosse dello stesso tipo, ma non si può controllare visto che è tra i reperti custoditi dal Federal Bureau. Pensi a tutto questo mentre Claudio Del Vecchio parla di cloud e così chiedi cosa c'entrino le giacche con il sistema di archiviazione della Apple. «Cloud come nuvola in inglese» risponde con pazienza l'italiano che vive in America dal 1982 e che alla fine del 2001 ha rilevato l'iconica azienda nata a New York e nota nel mondo per aver inventato a metà dell'800 il ready to wear maschile, ai primi del '900 le camicie Oxford Botton Down, nel 1950 quelle che non si stirano, lo stile college e quello di Wall Street, il casual business e chi più ne ha più ne metta. Sfila tutto questo sulla colonna sonora eseguita dal vivo da 53 elementi dell'Orchestra Filarmonica Italiana con pezzi come Empire State of Mind di Alicia Keys che evoca la New York frenetica e romantica di Sex & the City. In prima fila Zac Posen, direttore creativo della linea donna di Brooks Brothers e come tale autore degli 8 capi femminili che sfilano accanto alle 43 impeccabili uscite maschili. Si comincia da un completo in tartan Black Watch sotto al grosso gilet di maglia che sembra pesante come un macigno ma in mano è una nuvola. Si finisce con lo smoking che in America chiamano tuxedo. In mezzo c'è il trench rovesciato, le camicie in tutte le salse, le cravatte regimental con le righe al contrario. L'elogio della leggerezza è dappertutto perché così va il mondo. Infatti le più belle collezioni di Pitti dimostrano una ricerca spasmodica di morbidezza e levità: le doti delle ali degli angeli. È esattamente così il velluto a coste larghe con cui Brunello Cucinelli costruisce i suoi sublimi completi sportivi e al tempo stesso chic in nuove e preziose tinte come il rosso cabernet o il bianco avoriolina. «Con un tessuto così puoi fare quello che vuoi» dice l'imprenditore filosofo appallottolando le giacche come se fossero i suoi celebri pullover di cashmere e poi accostandole ai pantaloni sempre in velluto a coste di diverso spessore. Nello stesso materiale le magnifiche camicie di Xacus con il volume enfatizzato da un ottocentesco cannolo sulla schiena e un poetico effetto vintage ottenuto spennellando a mano la resina sul collo e sui polsi. Da Cruciani c'è un nuovo designer, Pierluigi Fucci, che è una vecchia (e cara) conoscenza di chi ama vestire in maglia. Il cappotto da uomo in punto Milano blu con bottoni neri è semplicemente meraviglioso.

Invece da Manetti Cashmere sono di scena i colori forti degli anni '60 e '70 (verde acqua, turchese, rosa salmone) alleggeriti dalla magica interpretazione dei ritratti in bianco e nero realizzati da Aldo Fallai, il fotografo che ha documentato fin dall'inizio la bravura di Giorgio Armani.

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