Liliana sparita da 21 giorni. Il marito: "Ho paura"

È stato identificato nel giro di poche ore il cadavere dell'uomo rinvenuto ieri nel parcheggio interrato di un centro commerciale di via Giulia a Trieste. La conferma dal Procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo. Si tratta di un cittadino pakistano, richiedente asilo, ospite in una struttura di accoglienza in città, in attesa che la sua pratica fosse vagliata dalla commissione competente. Non sono state ancora chiarite, invece, le circostanze del decesso dell'uomo. Risposte si attendono dall'autopsia che sarà svolta nei prossimi giorni. La zona del ritrovamento è la stessa in cui è abita Liliana Resinovich (nella foto), la donna scomparsa il 14 dicembre: circostanza che in un primo tempo aveva fatto nascere il sospetto che il cadavere ritrovato potesse essere proprio quello della donna 63enne scomparsa da tre settimane dalla sua abitazione di via Verrocchio a Trieste. Nel pomeriggio di ieri vigili del fuoco, polizia di Stato e Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia hanno cercato la Resinovich proprio nel parco dell'ex ospedale psichiatrico del rione di San Giovanni. Le ricerche si erano concentrano in questo punto dopo una segnalazione rilasciata poche ore prima. Sul fronte delle indagini, invece, la questura giuliana ha ascoltato nuovamente il marito della donna. Contattato telefonicamente da «TriestePrima», l'uomo ha riferito esserci «delle novità ma non sono ufficiali», anche se non ha voluto spiegare con precisione i particolari: «Ho detto che ho ricevuto una telefonata in piena notte da un numero sconosciuto, tutto qua».

L'uomo ha precisato di «non aver parlato di Liliana. Anche se sono nell'occhio del ciclone voglio che venga fuori la verità».

Su eventuali nuove immagini

che ritrarrebbero Liliana in un luogo diverso rispetto a quelli ipotizzati fino ad oggi, il marito della donna ha detto: «A me non è giunta nessuna notizia in merito. Ormai ho paura che le sia accaduto qualcosa di grave».