L'Inghilterra prega per il capitano Moore: l'eroe centenario adesso lotta contro il virus

Commosse il mondo con la sua raccolta fondi per il Covid. Ora è positivo

L'Inghilterra prega per il capitano Moore: l'eroe centenario adesso lotta contro il virus

Il Capitano Moore, veterano dell'esercito inglese, era diventato famoso la primavera scorsa. Pochi giorni prima di compiere cento anni. Fu allora che nonostante le primavere sulle spalle si era sentito in dovere di fare qualcosa di concreto per il suo Paese dilaniato come gli altri dalla maledizione del Covid. Leggendo i giornali e ascoltando i telegiornali si è domandato cosa avesse mai potuto fare lui, un uomo come tanti altri, per aiutare, per non essere un qualunque spettatore ma un vero protagonista.

Fu allora che gli venne in mente cosa fare: il giro del suo giardino per cento volte, come il numero dei suoi anni, sperando di raccogliere 1.000 sterline per il servizio sanitario nazionale. Un piccolo gesto che divenne un'impresa eroica. Miracolosa ed entusiasmante. Riuscì a raccogliere 30 milioni di sterline in donazioni, quasi 34 milioni di euro. Il suo Paese stava rispondendo alla chiamata di un vecchio veterano ormai dimenticato. Si commosse anche la regina Elisabetta che nonostante le restrizioni aveva voluto insignirlo del titolo di baronetto lo scorso luglio nel giardino di Windsor. Una seconda vita per il Capitano Moore, promosso Colonnello e tantissime dimostrazioni di riconoscenza. La British Airways a Dicembre gli aveva offerto una vacanza con tutta la famiglia ai Caraibi e aveva scritto un libro dal quale sarà tratto un film. Ieri la terribile notizia è arrivata dalla figlia. «La settimana scorsa mio padre è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato in ospedale perché aveva bisogno di aiuto per respirare, ma non è in terapia intensiva». Tutto fa pensare alla possibilità di una rapida e completa ripresa.

E le prime pagine dei giornali sono tutte per lui. «Preghiamo per Tom». Non serve più neppure il cognome per sapere che si tratta di lui, di quel nonno con la faccia da vecchio saggio, diventato eroe nazionale. Guerra subdola questa per Sir Tom contro il virus, e anche un po' sfortunata. Non aveva potuto infatti fare il vaccino perchè due settimane fa si era preso la polmonite. Un tempismo terribile perchè in un Paese dove i vaccini viaggiano rapidi e veloci, lui era rimasto fuori proprio perchè malato. E il virus non ha perso tempo. Ricoverato all'ospedale di Bedford per problemi respiratori, sta ricevendo centinaia di lettere e messaggi di vicinanza. Anche Boris Johnson che ieri ha annunciato che il servizio sanitario britannico ha completato la prima fase di vaccinazioni anti-Covid in tutte le case di risposo dell'Inghilterra, focolai micidiali d'infezione a inizio pandemia, ha voluto rivolgere un pensiero a Sir Tom: «ha ispirato tutta la Nazione, le auguriamo tutti di riprendersi al più presto».

Oggi la battaglia personale di Sir Tom è decisiva. Per lui, prima di tutto, ma anche per un Paese che nn si limita a incrociare le dita ma che si ritrova a pregare perchè mai come oggi teme di ritrovarsi orfano di ispirazione e di speranza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica