Il Coronavirus è stato l'ago della bilancia della classifica dei governatori più amati del nostro Paese. Nei tre mesi estenuanti di gestione del Covid-19 se ne sono viste di cotte e di crude e se qualche presidente di Regione ne è uscito bene, altri hanno collezionato figuracce a raffica, mettendo in luce le loro carenze. Dalla classifica stilata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore del Lunedì, sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni, ad uscirne più acciaccati sono i governatori rossi, batosta che si farà sentire soprattutto sulle Regionali di settembre. Dal sondaggio Governance Poll 2020 emerge che ben 4 governatori di centrodestra sono i più popolari e amati d'Italia.
È in particolare la Lega a totalizzare l'en plein, occupando tutti e tre i gradini del podio con Luca Zaia, governatore della regione Veneto, che è cresciuto in un solo anno dal 62 al 70%. Il decisionismo e la capacità di gestire l'emergenza Covid gli sono valsi la vittoria. Al secondo posto ancora il leghista Massimiliano Fedriga del Friuli-Venezia Giulia con il 59,8%, crescendo del 2,7% e al terzo posto Donatella Tesei dell'Umbria, sempre in quota Lega, col 57%.
Subito dopo, al quarto posto, Jole Santelli, presidente della Calabria, di Forza Italia col 55%. Poi guadagna moltissimo il governatore della Liguria Giovanni Toti, che passa dal 34,4% dello scorso anno al 48%, piazzandosi all'ottavo posto. Fanno bene anche Marco Marsilio in Abruzzo (dal 48% al 49,4%), sesto posto, Alberto Cirio del Piemonte che è al settimo posto col 48,8% perdendo pochissimo. Christian Solinas della Sardegna, col 48%, è a parimerito con Toti. Crescono anche di qualche punto Sebastiano Musumeci, della Sicilia, dal 39,8% al 45,8% al dodicesimo posto, Donato Toma del Molise e Vito Bardi della Basilicata, al 14esimo e 15esimo posto. L'unico governatore di centrodestra che ha avuto un tracollo è il presidente della Lombardia Attilio Fontana con il 45,3% (l'anno scorso era al 49,7%), che lo fa piombare dal terzo al 13° posto. «Fontana sta scontando un massacro mediatico senza precedenti. Le responsabilità stanno venendo a galla», ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. Il Carroccio può comunque consolarsi con il dualismo ancor più evidente che anima il Pd. Dove il presidente emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini guadagna 10 punti, piazzandosi al quinto posto, con il 54%, mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti da presidente del Lazio ne perde 8 e finisce all'ultimo posto, con un misero 31%. Malissimo anche Michele Emiliano in Puglia che crolla dal 47,1% al 40%, a parimerito con Luca Ceriscioli delle Marche. Il toscano Enrico Rossi sprofonda a metà classifica con il 46%, accanto allo sceriffo della Campania, Vincenzo De Luca che però guadagna 5 punti a forza di teatrini in tv.
Sul fronte delle città, conquista il primo posto Antonio Decaro, sindaco di Bari, premiato dal coraggio di scendere per strada e sulle spiagge per far rispettare il lockdown. Al secondo posto Cateno De Luca, colorito primo cittadino di Messina, e al terzo posto, ad ex aequo, Marco Bucci (centrodestra, Genova) che ha affrontato l'emergenza del Ponte e Giorgio Gori (centrosinistra, Bergamo) travolto dal sisma del virus. A portare a casa una figura meschina sono, non a sorpresa, le due grilline Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino che precipitano al 104esimo e al 97esimo posto. Un disastro anche per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (al 100esimo posto).
Tra le grandi città, cala il sindaco di Firenze Dario Nardella (34esimo posto) e cresce di un solo punto quello di Milano Giuseppe Sala (52esimo posto). Ultimissimo, al 105esimo posto, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo.
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