L'Opec+ dà l'ok a più barili, ma non bastano

Aumento del 50% da luglio. Il prezzo sale ancora: la causa è il forte calo russo

L'Opec+ dà l'ok a più barili, ma non bastano

L'Opec+ aumenta la produzione di petrolio: per i mesi di luglio e agosto salirà del 50% a 648.000 barili al giorno. Il via libera è arrivato in una riunione lampo, durante solo 11 minuti, e con il via libera della Russia. L'aumento sopra le attese non ferma però la corsa dei prezzi: il Wti e il Brent procedono in rialzo segnalando lo scetticismo del mercato sul piano del cartello dei paesi produttori. Il timore è infatti che l'aumento non sia in grado di fare la differenza a fronte del calo della produzione della Russia, il terzo big petrolifero al mondo.

«È un aumento solo cosmetico», affermano alcuni analisti notando come il piano dell'Opec+ si basa sull'ipotesi che Mosca aumenti la sua produzione di 170.000 barili al giorno da luglio. Un'ipotesi, osservano, sconfessata dalla realtà visto che la produzione russa è già in calo e difficilmente salirà in luglio alla luce delle sanzioni sempre più stringenti. Per far fronte alla minore produzione russa l'Arabia Saudita sarebbe pronta a colmare il vuoto. Dopo aver resistito per mesi agli appelli dei paesi occidentali, gli Stati Uniti in primis, ad aprire i rubinetti Riad sarebbe ora pronta a farlo. Molto dipenderà dalla possibile visita di Joe Biden nel paese, attesa entro la fine del mese nell'ambito del viaggio internazionale che porterà il presidente americano al vertice della Nato e al G7.

Nelle ultime settimane diversi funzionari dell'amministrazione americana sono andati in visita a Riad per aumentare la pressione su un'azione di Riad sul petrolio in modo da alleggerire le pressioni al rialzo sui prezzi e cercare di mettere al sicuro la ripresa economica globale. Plaudendo alla decisione dell'Opec+ la Casa Bianca mette l'accento proprio sul ruolo chiave dell'Arabia Saudita presidente del cartello nel raggiungere un consenso.

I rapporti fra Washington e Riad sono tesi da quando Biden si è insediato alla casa Bianca a causa del caso Jamal Kashoggi. La recente corsa dell'inflazione però ha spinto l'amministrazione a cercare di riallacciare delle relazioni più costruttive.

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