L'Ue riapre a 15 Paesi. Ma l'Italia no

Usa e Russia esclusi. E Speranza: resta la quarantena per le nazioni extra Schengen

Il ministro della Salute, Roberto Speranza
Il ministro della Salute, Roberto Speranza

L'Europa riapre. Da oggi cadono le frontiere per i cittadini extra-Ue, anche per i cinesi, solo però nel caso in cui il gigante asiatico faccia lo stesso con i viaggiatori comunitari. Alla fine i ventisette Stati membri, che si erano spaccati sulla lista dei paesi autorizzati a viaggiare nella Ue, hanno dato il via libera alla bozza fatta circolare la scorsa settimana. Ma l'Italia, che pure ha votato a favore, rimane prudente e mantiene la quarantena obbligatoria per tutti coloro che arrivano dalle nazioni non Ue, anche per quelli che hanno transitato in un altro paese Schengen. La decisione, anticipata dal ministro Roberto Speranza, è stata formalizzata con un'ordinanza che aggiunge anche le comprovate ragioni di studio ai motivi che consentono l'ingresso nel territorio nazionale.

Il blocco ai viaggi non essenziali introdotto a metà marzo per contenere la diffusione del virus non c'è più. Rimangono fuori Stati Uniti, Russia, Brasile, Turchia, Israele e India, le cui curve dei contagi preoccupano ancora. I visitatori provenienti da Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay possono invece viaggiare nella Ue e nell'area Schengen. Nella lista c'è anche la Cina, ma solo se rispetta il criterio di reciprocità. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, fino al termine del periodo di transizione della Brexit viene ancora considerata parte dell'Ue. L'elenco comprende i paesi la cui situazione epidemiologica legata al Covid-19 è considerata sufficientemente sicura, ma quella di Bruxelles è solo un'indicazione orientativa e non vincolante giuridicamente: ogni Stato membro potrà decidere diversamente sulle riaperture. Come previsto date le condizioni sanitarie, gli Stati Uniti, il paese più colpito dalla pandemia con 125.928 morti e quasi 2,6 milioni di casi, sono stati clamorosamente lasciati fuori. Un'esclusione che rischia di pesare sui rapporti diplomatici, soprattutto per il diverso trattamento riservato alla Cina, e sicuramente sul turismo estivo, visto che secondo un'analisi della Coldiretti si traduce nella rinuncia a 1,4 milioni di visitatori statunitensi, che sono poi quelli con i budget più elevati.

Ma l'elenco sarà aggiornato ogni due settimane e potranno essere inseriti i paesi che nel frattempo stiano uscendo dall'emergenza secondo precisi criteri che riguardano le misure di contenimento e la situazione epidemiologica: il numero di nuovi casi, rispetto ai 14 giorni precedenti e per 100mila abitanti, dovrà essere vicino o al di sotto della media Ue.

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