Enrico Letta, come Prodi e tanti altri del suo partito e di quello di Speranza, ha il chiodo fisso delle tasse sulle case e ora lancia un progetto di tassazione delle successioni e donazioni, di natura progressiva, sull'1% più ricco, che riduce gli attuali esoneri e aumenta, da un milione in su, le aliquote. L'imposta, ovviamente, in gran parte finirebbe sugli immobili delle persone, per uso abitativo e aziendale, che sono i cespiti più visibili, e più facili da accertare. Letta progetta questa tassa per dare una «dote per studi, lavoro, casa ai diciottenni», la generazione giovane (per lui) più in crisi. La spesa, dice Letta, non va finanziata con debito, perché esso ricadrebbe in futuro sui 18enni, annullando la dote. Pertanto serve finanziarle con imposte. E quelle di successione e donazione sono le più adatte, per ragioni d'equità. Spulciando Il Sole-24 Ore si trova lo schema di questa «proposta horrorr», in un articolo del 27 marzo, firmato Tortuga, che commenta positivamente la proposta del Forum Diseguaglianze Diversità, di modifica dell'attuale imposta proporzionale sui lasciti ereditari, in progressiva da mezzo milione di euro in su, con il 5% fra mezzo milione e 1 milione, il 25 da 1 milione sino a 5. Sopra, il 50%. Ovviamente, gli immobili sia personali che aziendali di imprese personali, sarebbero i più colpiti, poiché sono beni che non si possono portar via dall'Italia. È un proposta insana. Intanto molta gente con reddito modesto ha, in città, un immobile ereditato che vale mezzo milione-un milione. E i figli, per pagare questa tassa li dovranno vendere, con crollo del mercato edilizio urbano. Essa andrebbe a colpire proprietà personali e aziendali delle categorie più danneggiate dalle chiusure Covid: quali turismo, commercio, cultura, spettacolo, arte, palestre, piscine. E, come dice Draghi, questo è il momento di dare ristori, non di tassare. Per i «debiti buoni» ci sono i nuovi fondi europei, che - se bene spesi- creeranno ricchezza. Ma c'è un'altra, paradossale conseguenza di questa «proposta horror»: essa distrugge la convenienza del bonus del 110% che serve rilanciare l'edilizia e difendere l'ambiente, perché farà aumentare di valore gli edifici a cui viene applicata, generando un aumento della tassazione di immobili che valgono più di mezzo milione, ossia di gran parte delle abitazioni in località turistiche e nei centri urbani, e degli esercizi di operatori del commercio, della ristorazione eccetera, che vorrebbero cercar di ripartire in modo adeguato. Anche gli altri bonus per l'edilizia come quello per le facciate, ne soffriranno.
Così che non solo non si rilancerà l'economia edilizia, grande volano economico e occupazionale, e si distruggeranno strumenti fiscali per l'ambiente e il paesaggio, ma si toglierà con la mano destra l'abitazione, il negozietto urbano la seconda casa che i figli posso ereditare dai genitori, per costruirsi il futuro.
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