Il 2 giugno da sempre è una festa contestata dall'Unione Monarchica italiana. I fedeli di casa Savoia sottolineano come non sia il 2 giugno la data esatta per festeggiare la Repubblica e così con una nota spiegano quale sia la vera data per ricordare la nascita dello Stato repubblicano: "Gli Italiani il famigerato 2 giugno 1946 furono divisi ancor più di quanto già non lo fossero, visto che nemmeno i brogli (storicamente documentati) permisero alla repubblica di imporsi con grandi numeri. Fu risicatissimo il numero di voti di differenza ed assai minore a quello dei molti che non poterono votare. Non bastasse, le istituzioni repubblicane palesano la loro ignoranza spacciando il 2 giugno per la festa di fondazione della Repubblica italiana quando questa nacque di fatto solo dopo la partenza da Ciampino del Re Umberto II il 13 giugno, ma non venne mai proclamata se non con l'entrata in vigore dell'attuale Costituzione il 1 gennaio 1948. La partenza del Re per l'esilio avvenne solo per evitare lo spargimento d’altro sangue dopo il colpo di stato De Gasperi/Togliatti della notte prima. Un nuovo stato nato sul sangue dei morti di via Medina a Napoli, dove giovani manifestanti monarchici vennero falciati dal fuoco repubblicano, sulle infinite irregolarità d’un referendum tecnicamente nullo e viziato da violenze e pressioni d’ogni sorta e sull’atto di forza di un governo ipocrita ed imbelle. Ipocrita ed imbelle quanto i governi che lo seguirono; non ultimo l’attuale esecutivo sordo agli appelli di chi l’invita a superare il paradossale, grottesco ed illiberale art.139 della Costituzione (presunta) più bella del mondo".
E ancora: "Secondo l'articolo 1 della Carta vigente, la sovranità appartiene al popolo ma se il popolo volesse mai cambiare l'assetto istituzionale si metta il cuore in pace! La repubblica non si discute! Parola dell’antidemocratico art.139.
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