L'uscita a vuoto di Casillas: "Sono gay". Ma è una farsa

L'ex portiere del Real Madrid fa "coming out" sui social. Poi: "Io hackerato". E la comunità omosessuale insorge

L'uscita a vuoto di Casillas: "Sono gay". Ma è una farsa

Un'uscita a vuoto, quella di Iker Casillas, storico portiere del Real Madrid, considerato da tecnici e statistici il secondo estremo difensore più forte del XXI secolo dopo Gianluigi Buffon. Ossessionato dai giornalisti di gossip che lo braccano per la presunta storia d'amore con una giovane e avvenente attrice molto famosa in Spagna, il quarantunenne di Móstoles ha ieri elettrizzato i social iberici (e non solo quelli) con un tweet che poi ha rimosso, in cui metteva in scena un inatteso coming out: «Espero que me respeten. Soy gay», ovvero «Spero che mi rispettino. Sono gay». E il beffardo hashtag #felizdomingo: buona domenica.

Come si dice ohibò in spagnolo? La rivelazione ha scosso un po' tutti. Dapprima molti l'hanno preso sul serio, spingendosi a rivedere due decenni abbondanti di gossip: Casillas è noto per essere un discreto sciupafemmine, nella sua bacheca calcistica ci sono cinque campionati spagnoli, tre Champions League, un mondiale e due Europei e in quella sentimentale un lungo matrimonio con l'avvenente giornalista Sara Carbonero e una serie di flirt da prima pagina (la cantante Shakira, l'attrice Eva Gonzalez, l'influencer Rocío Osrono tra le altre). La vita da playboy è stata una copertura lunga oltre vent'anni? Possibile, certo. Ma improbabile. Oppure si sarebbe trattato di una vocazione tardiva? Possibile, certo. Ma ancora più improbabile.

Come che sia il tweet di Casillas scatena subito il web: riceve oltre 250mila like in un'ora e commenti entusiasti oppure strabiliati oppure commossi oppure perplessi. La comunità LGBTQ+ spagnola in verità sente subito puzza di bruciato. Anche perché dopo pochi minuti dal post di Casillas arriva il retweet di Carles Puyol, ex difensore del Barcellona e storico avversario di Casillas, nonché compagno di nazionale (i due insieme hanno vinto gli Europei del 2008 e i Mondiali del 2010): «Es el momento de contar lo nuestro, Iker». Ovvero: è ora di raccontare la nostra storia, Iker. Messaggio accompagnato da un cuoricino e da un emoticon con un bacetto. Ad ammiccare a chissà quali storie boccaccesce tra le due ex «furie rosse».

Insomma, la faccenda assume presto un tono cameratesco, da b-movie. La deriva maschilista si ritorce contro il finto gay Casillas e pure contro Puyol. Quei pochi esponenti della comunità LGBTQ+ che avevano salutato con sollievo il coming out di Casillas come una finestra aperta in un mondo oscurantista e omertoso sul tema dell'omosessualità come il calcio, si sentono feriti e prendono ad accusare di leggerezza e in qualche caso a insultare i due ex calciatori. Santi Rivero, segretario del Psoe sui temi LGTBQ+, chiede a Iker di «cancellare il tweet e scusarti. Il primo calciatore a uscire allo scoperto si è suicidato a causa di molestie e prese in giro».

Casillas capisce di averla fatta grossa e rimuove il tweet. Poi, dopo qualche ora, forse su consiglio del suo entourage, prova la carta della disperazione: «Account hackerato - twitta -. Per fortuna tutto in ordine. Mi scuso con tutti i miei follower. E, naturalmente, soprattutto con la comunità LGBT».

Chissà se un giorno Casillas racconterà la verità sull'uscita più goffa della sua vita. Chissà se anche lui, come tanti, se messo alle strette, parlerà di «provocazione».

L'impressione è che il messaggio sia semplciemente una sciocca reazione al pressing assillante che l'ex portiere delle merengues sta subendo per la presunta storia d'amore con l'attrice Alejandra Onieva, famosa in Spagna per essere l'interprete della popolare serie televisiva «El Secreto de Puente Viejo» oltre che per essere figlia di Iñigo Onieva, che è stato di recente compagno della popolare socialite Tamara Falcò. Casillas è sembrato molto infastidito dalle attenzioni dei media e forse ha pensato di mettere a tacere i pettegolezzi fingendosi omosessuale. Ora respingi anche questa, Iker.

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