M5s, spuntano rimborsi farsa per eventi in pieno lockdown

Nonostante la quarantena per il Covid, molti grillini avrebbero speso soldi in convegni e manifestazioni

M5s, spuntano rimborsi farsa per eventi in pieno lockdown

A questo link la replica dell'Onorevole Melicchio

In tanti ancora non versano e chi versa attira i sospetti dello stato maggiore per una curiosa coincidenza. Apparentemente inspiegabile, visti i mesi di lockdown e il divieto di tutti i tipi di eventi e manifestazioni, comprese quelle politiche. Eppure, spulciando sul sito tirendiconto.it, il portale delle restituzioni grilline, si nota come i parlamentari abbiano rendicontato spese per l'organizzazione e la partecipazione ad eventi anche nei mesi di marzo e aprile. Quelli della chiusura totale e dello «state a casa» causa Coronavirus.

Tra chi ha caricato gli scontrini di marzo e aprile, quasi tutti hanno speso soldi per convegni e manifestazioni. Barrando voci come partecipazione, comprensiva di vitto, alloggio, trasferimenti e altro. Oppure missioni non ufficiali, anche qui compresi vitto, alloggio e trasporti. Infine per l'organizzazione, con materiali informativi, gadget, affitto location e servizi. E nel conto non rientrano le spese per la permanenza e gli spostamenti da e verso Roma, che fanno parte di un'altra voce di rendicontazione. C'è chi ha pubblicato cifre risibili, come 93 euro o 274 euro. E chi ha superato ampiamente i mille euro. Come il ministro per il Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, che a marzo ha speso 1081 euro per attività ed eventi. Con il beneficio del dubbio, perché potrebbe trattarsi di eventi svoltisi prima del 10 marzo, data di inizio del blocco totale in tutta Italia. Non giustificabili, ad esempio, i 2mila euro della deputata Elisa Tripodi ad aprile. O i 2mila e 743 della sua collega Maria Luisa Faro nello stesso mese di lockdown. Sempre alla Camera si distingue Nicola Grimaldi con i suoi 4mila e 815 euro. Fa poco meglio Alessandro Melicchio, con 3mila e 11 euro. Tornando al mese di marzo, a Montecitorio la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha speso 3mila e 695 euro per la stessa voce.

Al Senato, tra chi ha rendicontato spese per eventi ad aprile c'è anche il capo politico Vito Crimi, con 1.182 euro. A Palazzo Madama ha sborsato una cifra rilevante la senatrice Silvana Giannuzzi, che ha rendicontato 4mila e 738 ad aprile in missioni non ufficiali, con vitto, alloggio, trasporti e altro. Oltre i 2mila euro il senatore Cataldo Mininno, con 2mila e 270 euro per la partecipazione a eventi. Tra gli esponenti di governo da segnalare la posizione del sottosegretario all'Economia Laura Castelli (1.608 euro a marzo in missioni non ufficiali) e della ministra della Pa Fabiana Dadone (850 euro in partecipazione a eventi e missioni non ufficiali nel mese di aprile).

Ma, esempi a parte, il fenomeno è molto diffuso, almeno a guardare le cifre di Tirendiconto.it. Tanto che, come riportato dal Messaggero il 3 luglio scorso, dallo stato maggiore del M5s stanno per avviare verifiche individuali sul motivo di queste spese per eventi, convegni e missioni durante il periodo di lockdown.

E intanto, scaduto l'ultimo termine ufficiale del 30 giugno per mettersi in regola fino ad aprile, i parlamentari non hanno ricevuto nessun altra comunicazione ufficiale sulla nuova scadenza. Nelle scorse settimane si era parlato del 6 luglio, ma deputati e senatori non hanno ricevuto la fatidica mail. E ognuno sta continuando a rendicontare come e quando gli pare.

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