"Via maestra è quella del voto". Ma Salvini tende la mano ai 5S

Il vicepremier chiede un ritorno alle urne, ma si dice disponibile ad un nuovo accordo con una "nuova squadra"

"Via maestra è quella del voto". Ma Salvini tende la mano ai 5S

Dopo la rottura in Parlamento e l'acceso scontro tra Salvini e Conte, è arrivato il momento più atteso: le consultazioni al Colle e il faccia a faccia tra Mattarella e il leader del Carroccio. La linea che intende seguire la Lega è quella di un ritorno al voto in tempi rapidi per poi avere in carica già a fine ottobre un governo in grado di potersi dedicare alla manovra. Salvini ha comunque lasciato aperta l'ipotesi di un nuovo esecutivo gialloverde che possa portare a termine le riforme e che sia in grado di abbattere il macigno fiscale. Il ministro degli Interni dopo un lunghissimo collloquio di un'ora con il presidente della Repubblica ha spiegato in modo chiaro qual è la posizione della Lega: "Sono contento di rappresentare una forza politica compatta che prenderà scelte nell'interesse degli italiani. Abbiamo deciso di portare davanti agli occhi degli italiani questa situazione, non possiamo permetterci di perdere tempo".

Poi arriva al punto: "I troppi no hanno portato alla fine dell'esperienza di governo che ha comunque fatto delle cose buone in tutti questi mesi. Oggi la via maestra non può essere un governicchio di accordi di palazzo. La via maetsra è quella del voto ridando la parola agli italiani".

A questo punto l'affondo sul piano dell'inciucio: "Abbia letto di tutto, come ad esepio l'ipotesi di un esecutivo contro una persona, contro lo stesso Salvini". Il leader della Lega è un fiume in piena e lancia un avvertimento chiaro: "Ho già sentito che qualcuno vuole cancellare il decreto Sicurezza, tornare indietro su Quota 100, a tutto questo dico no". Salvini ha poi ribadito l'intenzione di andare al voto ma ha anche sottolineato che in questi ultimi giorni alcuni "no" dei grillini sono diventati dei "sì" e che alcuni parlamentari pentastellati sono disponibili per una manovra "non timida, ma coraggiosa che sappia anche sfidare i diktat dell'Europa". Infine il ministro degli Interni ha aggiunto: "La via maestra resta il voto, ma se qualcuno mi dice rinnoviamo il programma, rinnoviamo la squadra, io sono un uomo concreto. L'unica cosa che voglio evitare è che rientrino dalla finestra i Renzi, i Boschi al goeverno.

Un patto tra 5s e Pd, l'ho detto a Mattarella, sarebbe un ritorno alla vecchia politica". Insomma la posizone della Lega in questo momento è fin troppo chiara: elezioni subito o un nuovo accordo basato sui "sì" con i 5 Stelle.

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