Una maggioranza di centrodestra per andare al voto

È la linea della Lega, confermata dagli alleati. Salvini: "Conte non mi chiama"

Una maggioranza di centrodestra per andare al voto

Dopo la maggioranza gialloverde e la maggioranza giallorossa, in mezzo alle fibrillazioni del governo e alla resa dei conti attesa in Parlamento, tra i vertici dell'opposizione si comincia a parlare ad alta voce di un possibile scenario post dimissioni di Conte: una maggioranza di centrodestra più alcuni ex di Forza Italia e esuli dei Cinque stelle delusi dalla svolta a sinistra del partito. «Si tratterebbe di un governo di breve durata destinato a portare il Paese alle elezioni» è la linea della Lega, confermata dal numero due di Forza Italia, Antonio Tajani.

È una delle ipotesi possibili nel caso in cui la crisi si avvitasse e il presidente della Repubblica dovesse constatare l'esistenza di una maggioranza alternativa in Parlamento. «Per andare al voto» spiegano i protagonisti. Anche se ovviamente si tratta di decisioni che toccano sempre e solo al capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Salvini è stato piuttosto esplicito: «Se non sono in grado di governare vadano in aula la settimana prossima e così la risolvono, se non risolvono vadano a casa» dice a In Mezz'ora in più su con Lucia Annunziata su Rai3. E ancora: «Conte? Lo cerco dai primi di dicembre per parlare di fondi, della Gronda di Genova e dell'Ilva». L'offensiva è anche sul Recovery Fund: ha annunciato che il suo gruppo voterà contro il regolamento del Fondo, convinto che «con questo regolamento rientra l'austerità che tutti abbiamo condannato». Un affondo contro il governo dalle fondamenta. Ha poi replicato a chi sostiene che nel pieno della pandemia non si possa votare, ricordando che in parecchi Paesi tra i quali Germania, Francia, Portogallo e Israele. «Io non mi sento né di destra né di sinistra» ha spiazzato, per poi ribadire quali valori difenderebbe la sua Lega: «la difesa della vita, della famiglia, delle identità, di lotta a qualsiasi tipo di droga, la libertà d'impresa».

Il voto è da sempre l'ipotesi privilegiata anche da Fratelli d'Italia. Si incarica di ricordarlo il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida. «Le continue fibrillazioni e l'instabilità rendono ancora più complicata la situazione italiana, il governo Conte è delegittimato dalla sua stessa maggioranza. Le elezioni non sono un problema, semmai lo è non farle» ha detto al Tg2. La presidente Giorgia Meloni, intanto, continua a collezionare firme popolari per la sfiducia del governo in Parlamento, ma soprattutto ripete: «Conte, Di Maio, Zingaretti e Renzi devono andare a casa. Lo straordinario consenso che abbiamo raccolto conferma che gli italiani chiedono libere elezioni e vogliono dare all'Italia un governo che difenda i suoi cittadini, le sue famiglie, le sue aziende».

Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, conferma: «Ciò che è certo è che il centrodestra si mostrerà coeso. Stiamo a guardare che cosa succede, è tutto un problema interno alla sinistra e l'esito dipende da loro». D'altra parte «serve un governo di persone affidabili, perché loro litigano sulle persone mentre la gente muore e la situazione economica è terribile».

Ancora: «Per il voto ci rimettiamo al capo dello Stato e se non ci saranno altre maggioranze possibili, rimane la possibilità di una maggioranza di centrodestra più alcuni volenterosi, come una parte dei grillini. È una cosa assai improbabile, ma noi potremmo accettarla solo in assenza di altre soluzioni e per portare il Paese al voto».

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