Crosetto: "Vi dico quali sono le due cose da togliere subito per ripartire"

L'ex deputato di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto, manifesta tutte le sue preoccupazioni per la situazione economica. E bacchetta Draghi: "Sui sostegni sbaglia come Conte"

Crosetto: "Vi dico quali sono le due cose da togliere subito per ripartire"

In attesa di riprendere a viaggiare, per la sua attività da imprenditore, Guido Crosetto si mostra preoccupato sull’esplosione di malcontento delle attività commerciali. L’ex deputato di Fratelli d’Italia indica gli errori compiuti in questi mesi, che hanno scatenato l’ira: “Perché lasciare, giustamente, aperto un tabaccaio in uno spazio 30 metri quadri, ma obbligare alla chiusura un negozio di abiti, grande 150 metri quadri?”. E ora che si fa? La priorità sarebbe “abolire Reddito di cittadinanza e lotteria degli scontrini”.

Nel Paese aumenta la rabbia popolare, in particolare dei titolari di attività economiche. Come si possono tranquillizzare queste persone?
"Ormai è tardi. Dopo un anno nessuno ha più voglia di confrontarsi. Il dialogo può avvenire quando c’è una serenità, che ora non c’è più. E non c’è nemmeno la possibilità di programmazione: è noto che nessuna azienda può sopravvivere all’incertezza. La somma di questi elementi ha generato disperazione e rabbia. Molti di loro hanno visto morire i sacrifici di una vita".

E quindi cosa si fa?
"Dall’inizio ho detto che è stato sbagliato il modo di affrontare la pandemia. Hanno sostenuto che bisognava chiudere tutto e valutare chi poteva restare aperto. Sono stati sbagliati i criteri. Serviva un approccio opposto: tenere aperto il più possibile e indicare l’eventuale chiusura di alcune attività più a rischio, motivandola con dati. Diciamolo con chiarezza, qual è la logica nella possibilità di acquistare una felpa, ma non un pantalone nello stesso negozio? Oppure perché lasciare, giustamente, aperto un tabaccaio in uno spazio 30 metri quadri, ma obbligare alla chiusura un negozio di abiti, grande 150 metri quadri? Di fronte a scelte incomprensibili, che depauperano la ricchezza e mettono in pericolo la possibilità di fare impresa, è inevitabile l’esplosione del malcontento".

Ma il governo, sia il Conte 2 che Draghi, hanno fatto riferimento ai dati epidemiologici...
"I dati sono generici e generali, non dicono che il contagio avviene nel negozio aperto. Non ci si può continuare nascondere dietro a delle ipotesi e non fare analisi: probabilmente i luoghi in cui ci sono maggiori contagi sono il trasporto pubblico locale e la scuola. Allo stesso tempo bisognava intervenire sui costi fissi, in primis l’affitto, delle attività che erano state obbligate a chiudere. Non è assurdo che abbiano preso più soldi i beneficiari del Reddito di cittadinanza rispetto a un’azienda chiusa? Sono stati trovati i fondi per fare la lotteria degli scontrini, e non si trovano per far sopravvivere un’impresa ferma".

Quindi andrebbero aboliti Reddito di cittadinanza e lotteria degli scontrini?
"La lotteria degli scontrini costa cinque miliardi. Non ha senso che venga premiato qualcuno che ha già la capacità di spendere. Sono soldi sottratti a chi non ha più nemmeno da mangiare. La lotteria degli scontrini è un insulto a chi non è tutelato da un punto di vista economico".

Sulla spinta del malcontento è possibile pensare un ritorno più veloce alla normalità rispetto alle previsioni?
"Il governo si è reso conto di aver sbagliato e credo ci sarà un’accelerazione sulle riaperture. Ma dovrebbe farlo per gradi, un intervento su misura, seguendo delle regole precise. Certo, nessuno pensa di aprire uno stadio con 50mila persone assiepate. Di recente ho sentito Crisanti ammettere che un teatro con mascherine e distanziamento potrebbe essere aperto. Perché lo diciamo solo ora?"

Intanto piano vaccinale non va veloce, nonostante le promesse. Questo può compromettere il cammino del governo Draghi?
"Il piano vaccinale è il presupposto del ritorno alla normalità della vita. Se fallisce, porta con sé delle conseguenze drammatiche, non solo sul piano sanitario. Tutti sono stati molto rispettosi verso il governo per dare in modo di assestare la macchina. Adesso non bastano più le dichiarazioni di intenti. L’Italia non si cura con le promesse, ma con i numeri che vengono forniti ogni giorno".

C’è anche un altro problema: il mancato rispetto dei turni per il vaccino. Come si può evitare questo fenomeno?
"Rispettando la Costituzione e avocando al livello centrale la fissazione dei criteri. Se si va per età, per fragilità e per professioni a rischio, si fa così. Poi bisognerebbe pensare alle sanzioni per quelli che fanno i furbetti".

Il suo giudizio pare alquanto critico sul governo Draghi…
"Non sono critico a prescindere. Commentare è facile, governare è difficile. Sulle vaccinazioni il caos è prima di tutto europeo, poi il caso AstraZeneca, inventato perché ha meno effetti negativi degli altri, ha complicato tutto. Ma sulle garanzie alle attività economica ha sbagliato Conte, così come sta sbagliando Draghi. Poi invece, sulla Libia e sulla Turchia, mi sono alzato ad applaudire".

Nonostante il ministro sia sempre Di Maio, la politica estera di Draghi la convince?
"La politica estera la fa il governo nella sua interezza. Di Maio ha dovuto lavorare sulle indicazioni che prima non c’erano e quindi era difficile. Draghi in questi giorni invece ha indicato una via, per un posizionamento dell’Italia in Ue, nel Mediterraneo e nel mondo".

Intanto nel centrodestra cresce la tensione. Vede un pericolo di strascichi sulla coalizione, anche in ottica Amministrative?
"È un rapporto più complicato. Alcuni partiti sono entrati in maggioranza, un altro è rimasto all’opposizione. E chi è in maggioranza deve confrontarsi, trovare una mediazione, con forze lontane luce della loro posizioni, come 5 Stelle e Pd. Ma sarebbe sciocco trasformare queste frizioni in divisioni. Anche sul Copasir si arriverà a una soluzione saggia".

Da imprenditore, fuori dal Parlamento, come ha vissuto la pandemia?
"Anche da parlamentare ho sempre avuto la mia vita da imprenditore. Quest’anno ho lavorato, non mi sono fermato nemmeno nei giorni di lockdown totale perché il settore era tra quelli che potevano stare aperti.

Ho cercato di tenermi più al sicuro possibile, perché sono un soggetto fragile, anche se non sembra. Adesso sono vaccinato in attesa di richiamo. E così per i prossimi mesi ho già programmato dieci viaggi all’estero, da Istanbul a Londra, spero di riprendere i movimenti".

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