Maltempo e spazzatura, Roma è allo sfacelo: tutti contro la Raggi

Capitale allagata: colpa della mancata pulizia dei tombini. Rifiuti, la vendetta di Pizzarotti

Maltempo e spazzatura, Roma è allo sfacelo: tutti contro la Raggi

Chi la fa l'aspetti e, nell'attesa, Roma resta in apnea. Tra l'olezzo dell'immondizia e le piogge torrenziali che l'hanno sommersa ieri mandando il traffico in tilt. Se la Regione Emilia-Romagna darà il via libera allo smaltimento di 350 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati lo farà con i suoi tempi. La richiesta, inviata dalla Pisana dietro sollecitazione di Ama e Roma Capitale, è datata 21 dicembre ma la questione è tutt'altro che pacifica. A complicare le cose c'è l'atteggiamento della sindaca Virginia Raggi, le cui sorti incerte («Arrivare viva a fine mandato sarà un successo») dipendono anche dagli umori di un ex collega di partito: il primo cittadino di Parma Sergio Pizzarotti. Per una strana ironia del destino, infatti, l'immondizia romana dovrebbe esser dirottata proprio nel feudo di «Capitan Pizza». L'uomo che, nel 2012, conquistò la prima grande città a guida pentastellata. La «nostra Stalingrado» secondo il guru Beppe Grillo. Ma nel frattempo, Pizzarotti è stato riconfermato alla guida della città ducale dopo essersi dimesso dal Movimento, tradendo la promessa di smantellare quell'inceneritore che, oggi, rappresenta la salvezza di Roma e dei suoi ex «amici». Eppure nessuno ha voglia di fare un bagno di umiltà

Al post su Facebook con cui il sindaco di Parma lamenta di non aver ricevuto nemmeno una telefonata dalla sua omologa romana, la Raggi risponde piccata: «Se ho qualcosa da dire io generalmente la dico in faccia, non tramite giornali». Ma a Roma l'obiettivo «Rifiuti zero» è fallito e molti la individuano come la principale responsabile. I Radicali sono pronti a depositare una denuncia all'Ue.

E ci si mette anche la pioggia. Con la complicità del meteo, le strade si allagano a causa dei tombini e delle caditoie ostruite dalle foglie, alberi e rami si schiantano sulle carreggiate. Sembra passato un secolo da quando, nel 2014, la Raggi bacchettava l'ex sindaco Marino: «Se i problemi sono i tombini e le caditoie ostruite, suggerirei di ripulirle... Se il problema sono i rami pericolanti, suggerirei di potarli... Che bloccare la città a giorni alterni non mi sembra una grande idea». Adesso che tocca a lei, però, le grandi idee scarseggiano e i 42 semafori intelligenti installati nei quartieri Prati, Parioli e Flaminio non sembrano giovare alla viabilità in panne. «Finché non ci sarà un'offerta soddisfacente per quanto riguarda i mezzi pubblici, finché le strade non saranno scorrevoli e senza dossi, il traffico andrà in tilt, c'è poco da fare», commenta il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio Davide Bordoni.

«Raggi non finisce mai di stupire» anche per il piddino Stefano Pedica che osserva: «Se la sindaca fosse stata un inventore di sicuro avrebbe creato prima il carro e poi avrebbe chiesto se esistono i buoi». Quando arriverà l'era degli amministratori intelligenti?

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